Khaleda Zia, ex premier del Bangladesh e favorita alle elezioni, muore a 80 anni

Khaleda Zia, ex premier del Bangladesh e favorita alle elezioni, muore a 80 anni

Khaleda Zia, ex premier del Bangladesh e favorita alle elezioni, muore a 80 anni

Matteo Rigamonti

Dicembre 30, 2025

Dacca, 30 dicembre 2025 – Khaleda Zia, storica protagonista della politica bengalese ed ex primo ministro, si è spenta questa mattina a 80 anni nella capitale del Bangladesh. La notizia è stata diffusa dal Partito Nazionalista del Bangladesh (BNP), che lei guidava dal 1984 e che la vedeva come la candidata principale alle elezioni parlamentari di febbraio.

Addio a una leader simbolo

Nel comunicato ufficiale, il BNP ha annunciato che Khaleda Zia è morta “stamattina subito dopo la preghiera del Fajr”, il momento di raccoglimento che apre la giornata per milioni di musulmani. La notizia ha iniziato a diffondersi nelle prime ore, quando Dacca si stava ancora svegliando. In pochi minuti, davanti alla sua casa nel quartiere di Gulshan, sono arrivati sostenitori e membri del partito, molti in lacrime. “Era la nostra madre politica”, ha detto una militante, stringendo una vecchia foto della leader.

Quarant’anni di politica al centro della scena

Khaleda Zia prese le redini del BNP nel 1984, in un periodo difficile, segnato da tensioni e repressioni. Fu la prima donna a diventare primo ministro del Bangladesh, guidando il governo in due mandati: dal 1991 al 1996 e poi dal 2001 al 2006. La sua figura ha lasciato un segno profondo nella storia recente del Paese, spesso in netta contrapposizione con l’altra grande protagonista della politica bengalese, Sheikh Hasina. Per decenni, la loro rivalità ha diviso il Bangladesh, sia sul piano personale che politico.

Il figlio Tarique Rahman torna sotto i riflettori

A pochi giorni dalla sua morte, torna in primo piano il nome di Tarique Rahman, figlio maggiore di Khaleda Zia e presidente ad interim del BNP. Rientrato in Bangladesh il 25 dicembre dopo 17 anni di esilio nel Regno Unito, Rahman è visto da molti come il possibile candidato a primo ministro per le prossime elezioni. “Il partito è pronto a portare avanti l’eredità di mia madre”, ha detto Rahman a pochi giornalisti davanti alla sede del BNP. Il suo ritorno ha acceso speranze tra i sostenitori, ma ha anche riaperto vecchie tensioni con le autorità.

Un paese in attesa e in bilico

Le elezioni di febbraio erano considerate un appuntamento decisivo per il futuro del Bangladesh. Molti analisti locali ritenevano che la presenza di Khaleda Zia avrebbe potuto cambiare gli equilibri e rimettere in gioco la sfida con la Lega Awami, ora al governo. Ora, con la sua scomparsa improvvisa, il quadro appare più incerto. “Sarà dura colmare il vuoto lasciato da una figura così carismatica”, spiega il politologo Mahmudul Karim dell’Università di Dacca. Intanto, le autorità hanno aumentato le misure di sicurezza nella capitale e nelle città principali.

Cordoglio e reazioni dal mondo

Sono arrivati numerosi messaggi di cordoglio da leader politici regionali e internazionali. Il primo ministro indiano Narendra Modi ha espresso “profondo dolore per la perdita di una protagonista della storia bengalese”. Anche l’Unione Europea ha mandato una nota ufficiale, ricordando “l’impegno di Khaleda Zia per la democrazia e lo sviluppo del Bangladesh”. In città, bandiere a mezz’asta e manifesti improvvisati testimoniano l’impatto della sua morte sulla popolazione.

Una figura controversa ma centrale

Durante la sua lunga carriera, Khaleda Zia è stata arrestata più volte e ha affrontato processi per corruzione e abuso d’ufficio. Eppure, per molti suoi sostenitori, è rimasta un simbolo di resistenza contro l’autoritarismo. “Non era perfetta, ma ha dato voce a chi non ce l’aveva”, racconta un anziano militante davanti alla sede del BNP. Ora, con la sua scomparsa, il Bangladesh si interroga sul futuro della sua fragile democrazia.