Roma, 30 dicembre 2025 – La Legge di Bilancio 2026 ha superato l’ultimo passaggio parlamentare ieri sera, portando con sé un pacchetto di misure che non peseranno allo stesso modo su tutti. Dopo settimane di trattative tra Camera e Senato, il testo è stato approvato e introduce novità su fisco, lavoro, imprese e welfare, con effetti immediati e altri che si vedranno più avanti. Ma chi ci guadagna davvero? E chi dovrà fare i conti con nuove limitazioni?
Taglio Irpef e bonus: i dipendenti i primi a beneficiare
Per i lavoratori dipendenti, arriva un taglio dell’Irpef sui redditi fino a 50 mila euro: la seconda aliquota scende dal 35 al 33%. Secondo il Ministero dell’Economia, “alleggerirà il carico fiscale su milioni di famiglie”, ha detto il viceministro Maurizio Leo. Non solo: per chi guadagna fino a 33 mila euro e rinnova il contratto tra il 2024 e il 2026, la tassazione sugli aumenti si ferma al 5%. I premi di risultato e gli utili d’impresa fino a 5 mila euro pagheranno un’imposta sostitutiva all’1%. Un dettaglio che ha fatto piacere ai sindacati, che parlano di “passo avanti concreto”. Infine, la soglia esentasse per i buoni pasto sale da 8 a 10 euro.
Imprese: incentivi e credito d’imposta per investire
Le imprese trovano nella manovra diversi incentivi. L’iper-ammortamento per gli investimenti in beni strumentali è stato allungato fino al 30 settembre 2028. La misura copre il 180% per investimenti fino a 2,5 milioni, il 100% tra 2,5 e 10 milioni e il 50% tra 10 e 20 milioni, a patto che i beni siano prodotti in Europa. Arrivano poi nuovi fondi: 1,3 miliardi per il credito d’imposta Transizione 5.0 e oltre 532 milioni per le Zes (Zone Economiche Speciali). Rifinanziata anche la Nuova Sabatini. Restano però fuori le agevolazioni per gli investimenti green, una scelta che ha fatto storcere il naso alle associazioni ambientaliste.
Famiglie e scuola: bonus mirati e sostegni concreti
Per le famiglie, la Legge di Bilancio introduce un bonus libri scuola per le superiori, un contributo comunale per chi ha un Isee sotto i 30 mila euro. Chi sceglie la scuola paritaria potrà contare su un bonus fino a 1.500 euro per studente (sempre con Isee entro 30 mila euro). Le scuole paritarie potranno anche essere esentate dall’Imu. Ai neo-diplomati arriva la Carta Valore Cultura, pensata per comprare materiali e prodotti culturali. “Un aiuto concreto alle famiglie e un incentivo alla lettura”, ha commentato il ministro Valditara.
Cartelle esattoriali: nuova sanatoria e rate più lunghe
C’è anche una nuova sanatoria sulle cartelle esattoriali: i debiti dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2023 potranno essere saldati con la “Rottamazione quinquies”, che permette di pagare in nove anni, con 54 rate bimestrali. La misura è stata accolta positivamente dalle associazioni dei consumatori, che però chiedono “più chiarezza sui tempi”.
Pensioni e casa: conferme e qualche aggiustamento
Per i proprietari di case, il bonus ristrutturazioni al 50% sulla prima abitazione resta anche per il 2026; per le altre case si mantiene al 36%. Prorogati anche Sismabonus e bonus mobili (50% fino a 5 mila euro). La cedolare secca sugli affitti brevi resta al 21% per il primo immobile, ma sale al 26% per il secondo; dal terzo scatta l’attività d’impresa. Anche gli immobili condonati potranno accedere agli incentivi edilizi.
Per le pensioni, niente proroga per Opzione Donna, dedicata alle lavoratrici. L’anticipo pensionistico per lavoratori precoci e usuranti avrà meno risorse. Arriva un adeguamento all’inflazione, ma solo per le pensioni più basse. “Una stretta meno dura del previsto”, dicono fonti sindacali.
Banche, assicurazioni e fumatori: la manovra stringe la cinghia
Le banche sono tra i più penalizzati: l’Irap aumenta di due punti, per un gettito tra 1,2 e 1,3 miliardi. La deducibilità delle perdite pregresse si riduce dal 43% al 35% nel 2026 e dal 54% al 42% nel 2027. Le assicurazioni subiscono lo stesso aumento dell’Irap e vedono salire al 12,5% l’aliquota sulla polizza Rc auto per gli infortuni al conducente. Inoltre, dovranno versare un acconto pari all’85% del contributo sul premio delle assicurazioni veicoli e natanti dovuto l’anno precedente, per un totale di circa 1,3 miliardi.
Infine, la stangata su automobilisti e fumatori: aumentano le accise sui carburanti (552 milioni previsti) e sui tabacchi (213 milioni). Un dettaglio che non è passato inosservato alle associazioni dei consumatori.
Il quadro che esce dalla Legge di Bilancio 2026 è quello di una manovra che prova a bilanciare esigenze diverse, tra incentivi mirati e nuove tasse. Ma come sempre, tra chi ci guadagna e chi ci perde, il giudizio finale arriverà solo nei prossimi mesi, quando queste misure toccheranno davvero la vita quotidiana di famiglie e imprese.
