Mosca, 30 dicembre 2025 – Il settore dei servizi in Russia chiude dicembre con un segnale di stabilità. L’indice PMI dei servizi si è fermato a 52,3 punti, un leggero passo avanti rispetto ai 52,2 di novembre. Il dato, diffuso oggi dagli esperti di S&P Global, racconta di una domanda in crescita e di nuovi ordinativi che mancavano da tempo. Ma non è tutto oro quel che luccica: la crescita è stata parzialmente frenata da un piccolo calo negli occupati, il primo dopo cinque mesi di assunzioni ininterrotte.
Domanda e ordinativi spingono il settore
Dal rapporto emerge chiaramente che a trainare l’indice PMI dei servizi è stata soprattutto la crescita della domanda interna. Le aziende russe – banche, società di consulenza, turismo e trasporti – hanno visto aumentare gli ordinativi a livelli che non si registravano dall’inizio del 2025. “Abbiamo notato una ripresa delle richieste da parte dei clienti, soprattutto nelle grandi città come Mosca e San Pietroburgo”, spiega un responsabile di S&P Global. Superare quota 50 significa espansione: il settore continua a crescere, anche se con passo moderato.
L’occupazione fa un piccolo passo indietro
Non tutto però procede in modo lineare. Dopo cinque mesi di crescita, il numero degli occupati nei servizi è sceso leggermente. Le prime analisi dicono che molte aziende hanno evitato di rinnovare contratti a termine o hanno rallentato le nuove assunzioni in vista delle festività. “È un aggiustamento normale”, commenta un analista, “legato anche alla necessità di tenere sotto controllo i costi in un periodo incerto”. Il calo resta piccolo e non preoccupa troppo: la maggior parte delle imprese conta di tornare a assumere già da gennaio.
Economia fragile, ma il settore regge
Il dato di dicembre arriva in un momento complicato per l’economia russa, ancora sotto pressione per le sanzioni internazionali e con un’inflazione sopra il 7%. Nonostante tutto, il comparto dei servizi mostra una certa tenuta. “Il fatto che l’indice PMI resti sopra i 50 punti è un buon segnale”, dice un economista della Higher School of Economics di Mosca. Secondo gli esperti, la domanda interna potrebbe continuare a sostenere il settore anche nei primi mesi del 2026, a patto che non arrivino nuovi shock dall’estero.
Imprese e lavoratori guardano al futuro con cautela
Tra gli imprenditori c’è un cauto ottimismo. “Abbiamo chiuso l’anno meglio del previsto”, confida il direttore di una catena alberghiera a Mosca. “I margini restano stretti e i costi pesano, ma i segnali per il 2026 sono incoraggianti”. Anche i lavoratori sperano: la crescita degli ordinativi potrebbe tradursi presto in nuove opportunità di lavoro. Le associazioni di categoria però chiedono al governo interventi più concreti per aiutare le imprese e spingere l’innovazione nel settore.
Un equilibrio delicato da mantenere
In sintesi, il quadro che si delinea dal PMI di dicembre è quello di un settore in bilico. La crescita di domanda e ordinativi dà respiro alle aziende russe, ma il calo nell’occupazione invita a non abbassare la guardia. Gli analisti sottolineano l’importanza di tenere d’occhio i prossimi mesi: molto dipenderà dall’andamento dell’inflazione, dalle mosse della Banca Centrale e dalla capacità delle imprese di adattarsi a un contesto internazionale ancora incerto. Per ora, il settore dei servizi sembra aver trovato una sua strada, anche se il cammino resta pieno di incognite.
