Angelika Hutter: la drammatica storia di una fuga che si trasforma in incidente a Ronco all’Adige

Angelika Hutter: la drammatica storia di una fuga che si trasforma in incidente a Ronco all’Adige

Angelika Hutter: la drammatica storia di una fuga che si trasforma in incidente a Ronco all’Adige

Matteo Rigamonti

Dicembre 31, 2025

Verona, 31 dicembre 2025 – Angelika Hutter, 35 anni, è stata travolta nel pomeriggio di lunedì 30 dicembre a Ronco all’Adige, vicino a Verona, dopo essere scappata dalla comunità di recupero “Don Girelli”, dove stava scontando una pena per omicidio stradale. L’incidente è avvenuto intorno alle 16, su una strada provinciale poco lontano dalla struttura che la ospitava da marzo scorso. Il direttore della comunità, Giuseppe Ferro, ha raccontato che la donna ha scavalcato la recinzione durante la pausa pomeridiana, approfittando di un momento di distrazione degli operatori.

Fuga e incidente: la cronaca di un pomeriggio drammatico

Quel lunedì pomeriggio, Angelika Hutter era all’interno della Casa “Don Girelli”, una struttura specializzata nell’accoglienza di persone con problemi psichiatrici e di chi è sottoposto a misure alternative alla detenzione. “Qui si cura, non si rinchiude”, ha spiegato Ferro, raccontando come la donna abbia colto l’attimo per nascondersi tra le siepi e superare la recinzione. Quando gli operatori si sono accorti che mancava all’appello, hanno subito allertato il Tribunale di Sorveglianza e i Carabinieri. La notizia dell’incidente è arrivata solo più tardi.

Secondo una prima ricostruzione, la donna si sarebbe allontanata a piedi dalla comunità, camminando lungo una strada provinciale. Qui, per motivi ancora da chiarire dalla polizia stradale, è stata investita da una Volvo XC60 guidata da un uomo di 77 anni di Verona. L’impatto è stato molto violento. Hutter è stata soccorsa e portata d’urgenza all’ospedale di Borgo Trento, dove è ricoverata in condizioni critiche.

Il passato e la permanenza nella comunità

Angelika Hutter era arrivata a Ronco all’Adige nel marzo 2024, dopo aver patteggiato una pena di 4 anni e 8 mesi per omicidio stradale. Nel giugno 2023, secondo la procura di Belluno, la donna – di nazionalità tedesca – aveva investito con la sua auto una famiglia a Santo Stefano di Cadore, nel Bellunese. Morirono il piccolo Mattia Antonello, appena 2 anni, il padre Marco Antonello, 47 anni, e la nonna Maria Grazia Zuin, 65 anni. La procura aveva parlato di un gesto “in preda all’ira”, ma alla fine il processo si è concluso con un patteggiamento e l’affidamento alla struttura veronese.

La “Don Girelli” accoglie persone con fragilità psichiatriche e chi è affidato a misure alternative alla detenzione. “Noi non mettiamo muri, ma diamo cura”, ha ribadito Ferro. Il direttore ha anche sottolineato che, nei giorni prima della fuga, non c’erano segnali particolari di disagio, anche se il periodo delle feste può aumentare lo stress tra i pazienti.

Le indagini sulla dinamica dell’incidente e le condizioni di Angelika

Restano molti interrogativi sulla dinamica dell’investimento. Gli investigatori stanno cercando di capire se Hutter camminasse lungo il bordo della strada o se abbia attraversato improvvisamente, lontano dalle strisce pedonali. Non si esclude nemmeno un gesto volontario. Il conducente, ancora sotto shock, ha detto agli agenti di essersi trovato la donna davanti all’improvviso e di non aver avuto il tempo di frenare.

Al momento, Angelika Hutter è in prognosi riservata. I medici dell’ospedale di Borgo Trento la tengono sotto stretto controllo: le sue condizioni sono gravi e non si sa ancora come evolveranno. A Ronco all’Adige, la notizia ha scosso sia gli operatori della comunità sia chi conosceva la sua storia.

Sicurezza nelle comunità, il dibattito si riaccende

L’incidente ha riaperto il dibattito sulle misure di sicurezza nelle strutture che ospitano persone con problemi psichiatrici e misure giudiziarie. “Non possiamo trasformare queste comunità in carceri”, ha detto ancora Ferro, “ma serve trovare un equilibrio tra cura e tutela della collettività”. Intanto i carabinieri stanno acquisendo i filmati delle telecamere della zona per ricostruire gli ultimi movimenti della donna prima dell’impatto.

Questa storia resta aperta su diversi fronti: quello sanitario, con una giovane donna in bilico tra la vita e la morte; quello giudiziario, con le indagini sulla dinamica dell’incidente; e quello sociale, con una comunità che deve fare i conti con il difficile equilibrio tra accoglienza e sicurezza.