Roma, 31 dicembre 2025 – Il 2025 si chiude con un leggero calo dei prezzi dei carburanti alla pompa, ma da domani scatteranno le nuove accise previste dalla legge di bilancio. La norma, inserita al comma 129, prevede una riduzione di 4,05 centesimi al litro per la benzina e un aumento dello stesso importo per il gasolio. Considerando anche l’effetto dell’IVA, secondo Staffetta Quotidiana, il prezzo finale subirà un cambiamento di circa cinque centesimi al litro.
Nuove accise in arrivo: cosa cambia dal primo gennaio
Dal 1° gennaio 2026, il prezzo medio nazionale della benzina dovrebbe attestarsi intorno a 1,73 euro al litro, mentre il gasolio salirà a 1,784 euro al litro. Questi numeri derivano dalle rilevazioni di ieri mattina, fatte su circa 20mila distributori in tutta Italia. Un funzionario del Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha spiegato che la modifica delle accise “risponde a esigenze di bilancio e a un allineamento fiscale tra i diversi carburanti”.
Oggi Eni ha annunciato un taglio di un centesimo al litro sui prezzi consigliati per benzina e gasolio. Alcuni gestori intervistati da alanews.it dicono che questa mossa potrebbe aiutare a smorzare l’impatto delle nuove aliquote, almeno nei primi giorni del 2026.
Prezzi sotto la lente: le differenze tra compagnie e pompe bianche
I dati di Staffetta Quotidiana, rilanciati dall’Osservatorio prezzi del Ministero, mostrano che la benzina self service si mantiene sui 1,683 euro al litro, con variazioni quasi nulle rispetto a ieri. Le compagnie applicano in media 1,686 euro, mentre le cosiddette “pompe bianche” si fermano a 1,676 euro. Per il diesel self service il prezzo medio è 1,635 euro al litro, con le compagnie a 1,638 e le pompe bianche a 1,629.
Chi sceglie il rifornimento servito paga in media per la benzina 1,827 euro al litro (1,868 euro nelle compagnie, 1,748 euro nelle pompe bianche), mentre il diesel servito si attesta a 1,778 euro al litro (1,819 euro per le compagnie, 1,700 euro per le pompe bianche). Il prezzo del Gpl servito resta stabile a 0,688 euro al litro, con differenze tra compagnie (0,699) e pompe bianche (0,676). Il metano servito scende leggermente a 1,394 euro/kg, mentre il Gnl rimane pressoché invariato a 1,212 euro/kg.
Autostrade: prezzi sempre più salati
Sulle autostrade italiane i prezzi continuano a essere più alti rispetto alla rete urbana. La benzina self service costa in media 1,779 euro al litro, mentre per il servito si arriva a 2,046 euro al litro. Il gasolio self service si attesta a 1,735 euro al litro, con il servito che tocca quota 2,005 euro. Il Gpl viene venduto a 0,830 euro/litro; il metano a 1,485 euro/kg; il Gnl a 1,262 euro/kg.
Un gestore dell’area di servizio La Macchia Ovest (A1 Milano-Napoli) ha spiegato a alanews.it nel pomeriggio: “I rincari sulle autostrade sono dovuti ai costi di gestione più alti e alle commissioni. I clienti se ne accorgono subito: molti chiedono spiegazioni o cercano distributori fuori dal casello”.
Gli automobilisti e il nuovo anno: tra rassegnazione e incertezze
Tra chi guida, si respira una certa rassegnazione. “Ormai ci siamo abituati ai piccoli aumenti”, racconta Marco, tassista romano, mentre aspetta in fila in via Cristoforo Colombo alle 18.30. “La vera differenza si sente sui viaggi lunghi: lì ogni centesimo pesa”. Le associazioni dei consumatori, come Assoutenti, sottolineano in una nota che “l’aumento delle accise sul gasolio rischia di colpire soprattutto chi usa l’auto per lavoro”.
Per i mesi a venire, gli esperti del settore prevedono prezzi abbastanza stabili, salvo scossoni legati alle quotazioni internazionali del petrolio. “Molto dipenderà anche dalle tensioni geopolitiche”, ha ammesso un analista di Nomisma Energia. Intanto, la fine dell’anno porta l’ennesima manovra fiscale, che almeno per ora mantiene i carburanti a livelli ancora pesanti per le tasche delle famiglie italiane.
