Flacks e governo: un accordo che segna il futuro dell’Ilva

Flacks e governo: un accordo che segna il futuro dell'Ilva

Flacks e governo: un accordo che segna il futuro dell'Ilva

Matteo Rigamonti

Dicembre 31, 2025

Taranto, 31 dicembre 2025 – Il Gruppo Flacks ha chiuso un accordo con il governo italiano per rilevare l’acciaieria Ilva, il più grande impianto siderurgico integrato d’Europa. Una notizia che mette fine a mesi di attesa e incertezza sul futuro dello stabilimento pugliese. L’annuncio è arrivato stamattina, tramite una nota pubblicata sulla pagina Linkedin del gruppo, confermando le voci circolate nelle ultime settimane.

Flacks e governo, l’intesa che cambia il destino dell’Ilva

Il Gruppo Flacks assicura che l’operazione garantirà un futuro solido e duraturo a questa storica realtà industriale di Taranto, che dà lavoro a circa 8.500 persone qualificate. Il governo italiano resterà socio con una quota del 40%, mentre la società di Michael Flacks potrà arrivare a prenderne un altro 40% in futuro. Nel comunicato si legge: “Questa acquisizione rafforza le catene di approvvigionamento europee, vitali per l’industria automobilistica, edile e delle infrastrutture”.

Cinque miliardi per rinnovare e ridurre l’impatto ambientale

Il progetto prevede investimenti fino a 5 miliardi di euro per ammodernare gli impianti, puntando soprattutto sull’elettrificazione e sul rinnovamento dei forni. L’obiettivo è chiaro: spingere sulla decarbonizzazione, aumentare la produttività e favorire una crescita sostenibile. “Stiamo investendo fino a 5 miliardi per portare avanti una vera trasformazione”, ha spiegato Michael Flacks, fondatore e presidente, sottolineando l’impegno a “dare un futuro stabile a questo storico sito siderurgico”.

Il governo resta in campo: un socio strategico con poteri speciali

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy conferma la sua presenza come partner chiave. La quota del 40% garantisce la tutela dell’interesse nazionale e la salvaguardia dei posti di lavoro. Fonti vicine alla trattativa spiegano che il governo avrà poteri speciali nelle decisioni più delicate, soprattutto per la sicurezza industriale e ambientale.

Lavoratori tra speranze e prudenza

Appena arrivata la notizia, davanti ai cancelli dell’Ilva si sono viste reazioni diverse. Antonio, 47 anni e operaio, parla di “cauto ottimismo” per i nuovi investimenti in arrivo. Altri, invece, vogliono vedere prima garanzie più concrete sui posti di lavoro. I sindacati – Fim, Fiom e Uilm – hanno già chiesto un confronto urgente con il nuovo management. “La priorità è difendere il lavoro e la salute delle persone”, ha ribadito Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil.

Un colpo d’ossigeno per l’economia locale e nazionale

L’ingresso del Gruppo Flacks è visto come una mossa decisiva per rilanciare tutta la siderurgia italiana. Lo stabilimento di Taranto, attivo dal 1965, resta un punto di riferimento fondamentale per la produzione d’acciaio in Europa. Nel 2024, secondo il Ministero delle Imprese, l’impianto ha prodotto circa 4 milioni di tonnellate di acciaio grezzo, con un indotto che coinvolge centinaia di aziende locali.

La grande sfida: una siderurgia più verde

Il vero nodo resta la transizione ecologica. Negli ultimi anni l’Ilva è stata al centro di polemiche per l’inquinamento e i rischi per la salute pubblica. Il nuovo piano punta a tagliare le emissioni grazie a tecnologie più pulite. “Modernizzare responsabilmente” è il mantra di Flacks, che ha assicurato: “Le persone sono al centro di questa operazione”.

Il futuro dell’Ilva: tra attese e incognite

Nei prossimi giorni si vedranno gli effetti concreti di questo accordo tra Flacks Group e governo italiano. A Taranto si respira un mix di speranza e prudenza. La partita dell’acciaio italiano si gioca proprio qui, tra promesse di investimenti, tutela dei lavoratori e sfide ambientali ancora aperte.