Gas in picchiata: crollo del 2,6% a 27,7 euro per Megawattora

Gas in picchiata: crollo del 2,6% a 27,7 euro per Megawattora

Gas in picchiata: crollo del 2,6% a 27,7 euro per Megawattora

Matteo Rigamonti

Dicembre 31, 2025

Amsterdam, 31 dicembre 2025 – Il prezzo del gas ha segnato oggi un nuovo calo sul mercato europeo di riferimento, chiudendo la giornata con una perdita del 2,6% a 27,7 euro al Megawattora. La contrattazione, riferita ai future con consegna a gennaio, si è svolta sulla piazza di Amsterdam, da mesi punto di riferimento per i movimenti energetici nel Vecchio Continente. Le quotazioni tornano così vicino ai livelli più bassi degli ultimi tre anni, in un quadro ancora segnato da incertezze geopolitiche e oscillazioni nella domanda.

Prezzo del gas ai minimi da inizio 2022

Nel pomeriggio i dati hanno confermato che il valore di oggi è poco sopra il minimo raggiunto l’11 dicembre scorso, quando il prezzo era sceso a 26,5 euro al Megawattora. Livello che non si vedeva da gennaio 2022, poco prima che la guerra in Ucraina stravolgesse gli equilibri energetici europei. Da allora, il mercato ha vissuto momenti di grande instabilità, con picchi superiori ai 300 euro durante le fasi più critiche della crisi.

Gli operatori spiegano che la discesa di oggi è frutto di più fattori: temperature miti in gran parte dell’Europa occidentale, che hanno ridotto la domanda di riscaldamento, e riserve di gas ancora abbondanti nei principali hub europei. “Le scorte sono ben fornite e la domanda non sta crescendo come previsto”, ha detto un trader della City di Londra contattato nel tardo pomeriggio.

Italia vigila, ma resta prudente

Il calo del prezzo del gas ad Amsterdam non passa inosservato anche in Italia. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha dichiarato nei giorni scorsi che “le riserve sono sotto controllo” e che “l’Italia gode di una situazione relativamente sicura sugli approvvigionamenti”. Secondo i dati del Gestore dei Servizi Energetici, gli stoccaggi nazionali sono pieni per oltre l’85%, una quota sopra la media degli ultimi cinque anni.

Nonostante questo, gli esperti invitano a non abbassare la guardia. “Basta un’ondata di freddo improvvisa o un’interruzione nei flussi dalla Norvegia o dal Nord Africa per ribaltare rapidamente la situazione”, ha spiegato un analista del settore contattato da alanews.it. La volatilità resta alta: solo a settembre il prezzo aveva superato i 40 euro al Megawattora per timori legati a possibili sabotaggi alle infrastrutture.

Bollette, famiglie e imprese in attesa

Il calo dei prezzi all’ingrosso non si traduce subito in un risparmio sulle bollette domestiche. Secondo l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera), serve qualche settimana prima che il ribasso sui mercati internazionali arrivi ai consumatori finali. Intanto, associazioni come Codacons e Unc chiedono che i tagli vengano applicati “il prima possibile”.

Per le imprese energivore, invece, la situazione appare più favorevole. “Negli ultimi mesi abbiamo visto un calo dei costi”, conferma Giuseppe Ricci, presidente di Confindustria Energia. “Questo ci permette di pianificare investimenti e produzione con più tranquillità rispetto al passato recente”.

Mercato globale e scenari futuri

Sul fronte internazionale, il mercato del gas resta sospeso tra variabili difficili da prevedere: la situazione in Medio Oriente, le tensioni tra Russia e Ucraina e le politiche climatiche dell’Unione Europea. Gli operatori seguono con attenzione le prossime settimane: gennaio e febbraio sono tradizionalmente i mesi più critici per la domanda di energia.

In sintesi, il crollo del prezzo del gas ad Amsterdam è un segnale positivo per l’Europa, ma non basta per abbassare la guardia. Le dinamiche restano complesse e legate a fattori esterni spesso imprevedibili. Per ora, però, famiglie e imprese possono tirare un piccolo sospiro di sollievo, guardando alle bollette dei prossimi mesi.