Roma, 31 dicembre 2025 – L’Agenzia spaziale europea ha confermato oggi di aver aperto un’inchiesta su un problema di sicurezza informatica che, stando alle prime ricostruzioni, ha interessato “un numero molto limitato di server esterni” contenenti dati non classificati. La notizia arriva dopo che, nei giorni successivi a Natale, sui social e nei forum del dark web si sono diffuse voci su un presunto cyberattacco ai danni dell’ente, con la rivendicazione di un hacker conosciuto come ‘888’.
Cyberattacco all’Esa: indagini già in corso
L’Esa ha spiegato in un breve comunicato diffuso sui propri canali social di essere “a conoscenza di un recente problema di sicurezza informatica che ha coinvolto server esterni alla rete interna dell’agenzia”. Ha aggiunto di aver “avviato un’analisi forense, ancora in corso, e preso misure per mettere al sicuro tutti i dispositivi potenzialmente coinvolti”. Secondo l’ente, a essere colpiti sarebbero stati solo “pochi server esterni”, utilizzati per attività di ingegneria collaborativa non classificate all’interno della comunità scientifica.
‘888’ rivendica il furto di dati: minacce sul dark web
Le prime indiscrezioni sono arrivate tra il 27 e il 28 dicembre. Un utente che si fa chiamare ‘888’ ha pubblicato sul dark web la presunta sottrazione di oltre 200 gigabyte di dati, tra cui token di accesso, codice sorgente e documenti tecnici. L’hacker sostiene che i dati riguardano anche partner industriali come Airbus e Thales Alenia Space. ‘888’ ha minacciato di rendere pubbliche le informazioni se non saranno soddisfatte alcune richieste, al momento non specificate. Né Airbus né Thales Alenia Space hanno finora commentato ufficialmente la vicenda.
Il settore spaziale nel mirino: cresce l’attenzione alla sicurezza
Questo episodio arriva in un momento in cui la questione della sicurezza informatica nel settore spaziale è sempre più al centro dell’attenzione. Negli ultimi anni, l’Esa ha rafforzato le difese digitali. A maggio 2025, in Germania, è stato inaugurato il nuovo Cyber Security Operations Centre, un centro dedicato a monitorare e proteggere le infrastrutture critiche dell’agenzia. “La sicurezza informatica è una priorità per tutte le organizzazioni che operano nello spazio”, ha detto il direttore generale Josef Aschbacher durante l’inaugurazione. “Siamo consapevoli dei rischi e lavoriamo ogni giorno per contenerli”.
Impatto contenuto: nessun dato sensibile compromesso
L’Esa assicura di aver informato tutte le parti coinvolte. Al momento, non risultano compromessi dati classificati o informazioni sensibili legate alle missioni operative. L’agenzia promette aggiornamenti “non appena ci saranno nuove informazioni”. Gli esperti interni, insieme a consulenti esterni, stanno completando l’analisi forense per valutare eventuali rischi residui.
La comunità scientifica resta in allerta
La notizia ha creato preoccupazione tra i ricercatori e i partner industriali che partecipano ai progetti collaborativi dell’Esa. “Aspettiamo chiarimenti ufficiali”, ha detto un ingegnere impegnato in un programma europeo di osservazione della Terra. “In questi casi, la trasparenza è fondamentale per evitare allarmismi inutili”. Nel frattempo, la comunità scientifica è in stato di vigilanza: la crescente digitalizzazione delle attività spaziali rende sempre più urgente rafforzare le difese.
Cosa succederà adesso? L’Esa punta a blindare i sistemi
L’Esa ribadisce il suo impegno a proteggere dati e infrastrutture digitali. Le indagini andranno avanti nei prossimi giorni, con l’obiettivo di capire bene l’entità dell’incidente e di evitare che si ripeta. Nel frattempo, resta alta l’attenzione sulle possibili ripercussioni per la sicurezza delle collaborazioni internazionali nel settore spaziale europeo.
