L’Italia guida l’Europa: l’Ue eroga l’ottava rata del Pnrr

L'Italia guida l'Europa: l'Ue eroga l'ottava rata del Pnrr

L'Italia guida l'Europa: l'Ue eroga l'ottava rata del Pnrr

Giada Liguori

Dicembre 31, 2025

Roma, 31 dicembre 2025 – Nell’ultimo venerdì dell’anno, l’Italia ha incassato dalla Commissione europea l’ottava tranche del Pnrr, pari a 12,8 miliardi di euro. Il via libera è arrivato dopo che Bruxelles ha dato il suo ok al raggiungimento di 32 obiettivi previsti per questa parte del piano. Con questo nuovo stanziamento, le risorse complessive arrivate a Roma salgono a 153,2 miliardi di euro, avvicinando il nostro Paese al totale previsto dal Next Generation EU.

Italia prima in Europa sul Pnrr

L’Italia resta in testa in Europa per attuazione del Pnrr, sia per numero di obiettivi raggiunti sia per fondi ricevuti”, ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in una nota diffusa nel pomeriggio. Secondo i dati di Palazzo Chigi, il nostro Paese ha già ottenuto il 79% della dotazione totale (pari a 194,4 miliardi), contro una media europea del 60%. Un risultato che, secondo la premier, “dimostra la capacità dell’Italia di mantenere gli impegni presi con Bruxelles”.

Il via libera della Commissione era atteso: già lo scorso primo dicembre, la task force Pnrr aveva dato l’ok al raggiungimento dei target richiesti per questa ottava tranche. Tra i risultati chiave, la riduzione dei tempi di pagamento della pubblica amministrazione e l’approvazione del testo unico sulle energie rinnovabili, due punti che Bruxelles aveva indicato come prioritari.

Fondi che puntano sui settori chiave

Questa nuova tranche sostiene interventi fondamentali in settori come pubblica amministrazione, appalti pubblici, economia circolare, gestione dell’acqua, digitalizzazione, energie rinnovabili, lotta alla povertà energetica, turismo, istruzione, ricerca, innovazione, lavoro, assistenza domiciliare e ricerca medica”, ha spiegato il vicepresidente della Commissione, Raffaele Fitto, annunciando l’erogazione dei fondi. Fitto ha sottolineato che i benefici sono “già tangibili per cittadini e imprese in tutto il Paese”.

Il ministro per gli Affari europei, il Pnrr e la Coesione, Tommaso Foti, ha parlato di “ultimo miglio nell’attuazione del Piano”. Un traguardo vicino anche perché, insieme all’ottava rata, l’Italia ha già chiesto la nona – sempre da 12,8 miliardi – che dovrebbe arrivare nei primi mesi del 2026. “Il Governo dimostra di saper gestire con serietà ed efficacia i fondi europei”, hanno ribadito gli eurodeputati di Fratelli d’Italia-Ecr, Nicola Procaccini e Carlo Fidanza.

Il conto alla rovescia verso il 2026

Se il ritmo dei pagamenti continuerà così – e a Roma lo ripetono spesso – l’Italia potrà considerarsi vicina al traguardo. Il termine ultimo per incassare tutte le tranche del Next Generation EU è fissato al 31 dicembre 2026, senza possibilità di proroga. Solo allora si tireranno le somme sull’impatto reale del Piano.

Negli ultimi mesi, la Commissione ha dato ai 27 Stati membri la possibilità di rivedere i propri Piani di Ripresa e Resilienza, eliminando obiettivi che rischiavano di non essere raggiunti in tempo. L’Italia ha usato questa flessibilità per velocizzare le procedure e assicurarsi i fondi. Fonti di Bruxelles riferiscono che in tutta Europa le erogazioni hanno accelerato nell’ultimo semestre.

Il nodo dei debiti europei

Dietro i numeri positivi del Pnrr c’è però un tema aperto: i debiti che l’Unione europea ha contratto per finanziare il piano. I bond emessi sui mercati dovranno essere ripagati nei prossimi anni e questa questione sarà al centro delle trattative sul prossimo bilancio pluriennale dell’Ue. Da gennaio, i negoziati entreranno nel vivo e il cosiddetto “fronte dei frugali” – guidato da Paesi come Olanda e Austria – è pronto a usare il “conto” del Pnrr per ottenere vantaggi su altre voci di spesa.

Per ora, a Palazzo Chigi prevale la soddisfazione. Ma la partita europea è ancora aperta. E il 2026 si avvicina.