Milano, 31 dicembre 2025 – Il prezzo dell’oro ha perso terreno questa mattina sui principali mercati delle materie prime, interrompendo una serie di settimane altalenanti. Alle 9.30, secondo i dati delle piattaforme finanziarie internazionali, il Gold spot – ovvero l’oro con consegna immediata – veniva scambiato a 4.327,32 dollari l’oncia, in calo dello 0,27% rispetto alla chiusura di ieri. Un segnale che ha catturato l’attenzione di investitori e analisti, in una giornata con scambi ridotti per le festività di fine anno.
Oro e metalli preziosi in calo: il quadro della mattina
La flessione dell’oro non è stata isolata. Anche il contratto con consegna a febbraio sul Comex di New York ha mostrato un calo più deciso: 4.337,80 dollari l’oncia, con una perdita dell’1,11%. Secondo gli operatori, dietro a questo movimento ci sono sia le prese di profitto dopo i recenti rialzi, sia le incertezze sulle mosse future delle banche centrali. “Il mercato sta consolidando – ha spiegato un trader della City – e molti preferiscono chiudere le posizioni prima della pausa di Capodanno”.
Non solo oro, a soffrire sono stati anche gli altri metalli preziosi. L’argento, con consegna a marzo, è sceso a 71,45 dollari l’oncia, perdendo l’8,35%. Ancora più pesante il calo del platino: il prezzo spot è scivolato dell’11,12%, fermandosi a 1.938,55 dollari l’oncia. Numeri che raccontano una mattinata complicata per tutto il settore, in un clima di forte volatilità.
Perché i prezzi dell’oro e degli altri metalli sono scesi
Secondo gli esperti contattati da alanews.it, la debolezza dei prezzi dell’oro e degli altri metalli deriva da più fattori. Da una parte, le ultime parole della Federal Reserve hanno fatto crescere l’idea di nuovi rialzi dei tassi nel primo trimestre del 2026. “Quando i rendimenti dei titoli di Stato salgono – spiega Marco Bellini, analista di Banca IMI – l’oro perde appeal perché non paga interessi o dividendi”. Dall’altra, la fine dell’anno spinge spesso a movimenti tecnici: molti fondi vendono parte delle loro posizioni per incassare guadagni o riequilibrare i portafogli.
Non mancano poi le tensioni internazionali. Le crisi in Medio Oriente e le trattative commerciali tra Stati Uniti e Cina restano sullo sfondo, ma oggi, secondo gli operatori, hanno pesato meno rispetto alle dinamiche interne ai mercati.
Investitori in allerta: cosa aspettarsi nel 2026
Tra chi opera sul mercato, la giornata è iniziata con prudenza. A Piazza Affari, diversi gestori hanno preferito aspettare segnali più netti prima di muoversi. “L’oro è ancora alto rispetto a un anno fa – sottolinea Francesca Rinaldi, responsabile materie prime per una grande SGR di Milano – ma la volatilità potrebbe aumentare nelle prossime settimane”.
Il 2026 si apre con molte incognite. Molto dipenderà dalle decisioni delle banche centrali e dall’andamento dell’economia globale. Il World Gold Council prevede che la domanda di oro fisico possa rimanere forte nei paesi emergenti, mentre gli investitori istituzionali potrebbero alleggerire le posizioni se i tassi dovessero salire ancora.
Cosa cambia per risparmiatori e gioiellerie
Per i piccoli risparmiatori italiani che hanno puntato sull’oro come rifugio, la discesa di oggi non ha creato panico. “Chi compra lingotti o monete lo fa pensando al lungo termine”, spiega un operatore di via Mazzini a Milano. Diversa la situazione per le gioiellerie: “I prezzi all’ingrosso sono calati un po’ – dice un commerciante romano – ma per ora i listini al dettaglio restano stabili”.
Insomma, la giornata conferma quanto il mercato dei metalli preziosi resti sensibile sia alle dinamiche finanziarie sia alle attese sulle politiche monetarie. E mentre il 2025 si chiude con un tono prudente, gli occhi degli operatori sono già puntati sulle prime mosse del nuovo anno.
