Milano, 31 dicembre 2025 – La Borsa Italiana chiude il 2025 con risultati mai visti da oltre vent’anni: la capitalizzazione totale delle società quotate ha raggiunto i 1.042 miliardi di euro al 29 dicembre, contro gli 811 miliardi del 2024. Un salto che porta il valore delle aziende di Piazza Affari a coprire il 47,2% del Pil nazionale, secondo il consueto bilancio di fine anno diffuso da Borsa Italiana.
Ftse Mib e All Share: boom da record dal 2000
Il 2025 si chiude con il Ftse Mib, l’indice principale di Piazza Affari, in rialzo del 30%, il miglior risultato dal 2000. Stesso incremento per il Ftse Italia All Share, mentre il Ftse Italia Growth, dedicato alle aziende in crescita, ha messo a segno un più contenuto +8%. Sono numeri che raccontano un clima di forte fiducia tra gli investitori, nonostante l’ombra delle tensioni geopolitiche e le incertezze sui tassi a livello globale.
Unicredit domina gli scambi
Tra i titoli più scambiati dell’anno spicca Unicredit: la banca guidata da Andrea Orcel è stata l’azione più movimentata, sia per numero di contratti sia per controvalore. Secondo il report di Borsa Italiana, sono stati conclusi oltre 5 milioni di contratti su Unicredit, per un valore che supera i 91 miliardi di euro. “È stato un anno intenso, con una volatilità che ha favorito i titoli bancari”, ha raccontato al telefono un operatore milanese.
Volumi ai massimi dal 2007
Nel 2025 a Piazza Affari sono stati scambiati più di 93 milioni di contratti, per un controvalore che ha superato gli 868 miliardi di euro. La media giornaliera degli scambi si è attestata a 3,5 miliardi di euro, in crescita del 31,1% rispetto al 2024. Anche il numero medio di contratti al giorno – oltre 370mila – ha segnato un +22,8%. Secondo Borsa Italiana, si tratta del livello più alto dalla crisi finanziaria del 2007-2008.
Aprile: il mese dei record
Due date spiccano sui grafici degli operatori: il 5 aprile, quando si è toccato il massimo storico di contratti scambiati in un solo giorno – oltre 1,4 milioni; e il giorno prima, il 4 aprile, con un controvalore degli scambi che ha superato i 9 miliardi di euro. “In quei giorni si sono concentrate notizie e trimestrali che hanno acceso l’interesse degli investitori”, ha ricordato un analista di una primaria sim milanese.
Nuovi ingressi e mercato in fermento
Durante l’anno sono arrivate 21 nuove ammissioni su Euronext Growth Milan, il mercato dedicato alle Pmi innovative. Una di queste ha riguardato il segmento professionale. Il dato conferma la vivacità del mercato italiano, anche se – dicono alcuni osservatori – la strada verso una maggiore apertura delle aziende alla Borsa è ancora lunga.
Lo sguardo al 2026
Gli operatori guardano al 2026 con una dose di prudenza, ma anche con speranza. “Il clima resta incerto, ma la liquidità non manca e l’interesse per i titoli italiani resta alto”, ha confidato un gestore di fondi incontrato nei corridoi di Palazzo Mezzanotte. Sarà con le prime sedute del nuovo anno che si capirà se la corsa dei listini continuerà o se arriveranno le prese di beneficio dopo dodici mesi così intensi.
Nel frattempo, tra le luci della città e i monitor ancora accesi negli uffici finanziari milanesi, Piazza Affari archivia il 2025 come uno degli anni più vivaci degli ultimi vent’anni.
