Rincari alla pompa: la nuova sfida per 16 milioni di automobilisti da gennaio

Rincari alla pompa: la nuova sfida per 16 milioni di automobilisti da gennaio

Rincari alla pompa: la nuova sfida per 16 milioni di automobilisti da gennaio

Giada Liguori

Dicembre 31, 2025

Roma, 31 dicembre 2025 – Da domani 1° gennaio, più di 16 milioni di automobilisti italiani dovranno fare i conti con un nuovo aumento del prezzo del carburante. Il motivo? Scatta il riallineamento delle accise deciso dal governo, che porterà a un aumento della tassa sul diesel di 4,05 centesimi al litro. A segnalarlo è il Codacons, che in queste ore ha diffuso una stima precisa degli effetti di questa misura.

Diesel più caro: cosa cambia dal 1° gennaio

Secondo i dati dell’associazione dei consumatori, il rincaro delle accise – a cui si aggiunge l’IVA al 22% – farà salire il costo di un pieno da 50 litri di gasolio di circa 2,47 euro rispetto a oggi. Tradotto su base annua, significa un extra di 59,3 euro per ogni auto, considerando una media di due pieni al mese. A essere coinvolti sono circa 16,6 milioni di proprietari di veicoli diesel in Italia, secondo le ultime statistiche.

Il Codacons evidenzia che la misura porterà nelle casse dello Stato un’entrata in più stimata intorno a 552 milioni di euro nel 2026. “È una decisione che pesa sulle famiglie e su chi lavora nel trasporto”, ha spiegato il presidente Carlo Rienzi, “in un momento in cui il costo della vita resta alto e i salari arrancano”.

Effetto domino: rincari già da maggio

Non è la prima volta che le accise sul diesel vengono ritoccate quest’anno. A maggio, infatti, era già scattato un aumento di 1,5 centesimi al litro. Sommando i due aumenti, il costo extra per chi usa un’auto a gasolio sale a 3,38 euro a pieno, ovvero 81,1 euro in più all’anno. Un peso che, secondo il Codacons, colpisce soprattutto chi usa l’auto per lavoro o per spostamenti lunghi ogni giorno.

“Già a maggio abbiamo visto come l’aumento delle accise si sia tradotto subito in prezzi più alti alla pompa”, ricorda Rienzi. “Al contrario, quando le accise sulla benzina scendono, i ribassi sono sempre molto contenuti, quasi impercettibili per i consumatori”.

Benzina, riduzioni che restano sulla carta?

Il governo ha previsto anche una riduzione delle accise sulla benzina, ma per le associazioni dei consumatori il beneficio rischia di rimanere solo teorico. A maggio, infatti, la diminuzione di 1,5 centesimi al litro non ha portato a un calo reale dei prezzi. “I ribassi sono stati minimi”, sottolinea ancora il Codacons, “mentre gli aumenti sul diesel sono stati subito recepiti dai distributori”.

Gli esperti temono che la stessa situazione possa ripetersi nel 2026: aumenti veloci e ben visibili per il gasolio, ma sconti lenti e quasi invisibili per la benzina. Una situazione che aumenta la frustrazione di chi usa l’auto e riapre il dibattito sulla trasparenza dei prezzi.

Reazioni: consumatori e operatori in allarme

L’annuncio dell’aumento delle accise ha subito fatto scattare l’allarme tra le principali associazioni dei consumatori e gli operatori del settore trasporti. “È una stangata che colpisce soprattutto chi vive lontano dalle grandi città”, commenta Massimiliano Dona dell’Unione Nazionale Consumatori. “Molti pendolari e piccoli imprenditori rischiano di vedere crescere molto i costi per muoversi”.

Anche i gestori delle stazioni di servizio sono preoccupati. “Ci aspettiamo una riduzione nei consumi”, confida Marco Bellini, titolare di un distributore sulla via Aurelia a Roma. “Già oggi molti clienti fanno il pieno solo quando è davvero necessario”.

Cosa ci aspetta nel 2026: nuovi aumenti in vista?

Guardando avanti, resta il dubbio su possibili nuovi ritocchi alle accise e sull’effettiva efficacia delle misure del governo per contenere i prezzi dei carburanti. Il Ministero dell’Economia non esclude ulteriori aggiustamenti, in base all’andamento del mercato internazionale e alle esigenze di bilancio.

Intanto, da domani chi prende la strada dovrà mettere in conto un pieno più caro. E con la sensazione diffusa, tra automobilisti e addetti ai lavori, che il problema dei prezzi alla pompa sia ancora lontano dall’essere risolto.