Isernia, 31 dicembre 2025 – Quattro notti di fila, il sindaco di Isernia Piero Castrataro ha scelto di dormire in una tenda proprio davanti all’ingresso dell’ospedale Veneziale. Una protesta dura, nata per denunciare la mancanza di medici e i tagli annunciati dal nuovo Piano operativo sanitario della Regione Molise. Tutto è cominciato il 26 dicembre, con l’obiettivo chiaro: scuotere le istituzioni regionali e l’Asrem, l’azienda sanitaria locale, su una situazione che Castrataro definisce “insostenibile”.
Quattro notti in tenda, la battaglia del sindaco
La tenda, una struttura semplice montata sul marciapiede di via Sant’Ippolito, è diventata il simbolo di questa battaglia senza tregua. Castrataro, sindaco dal 2021, spiega che non è una protesta contro qualcuno in particolare, ma un modo per “dare voce ai problemi dell’ospedale e di chi ci lavora ogni giorno”. Ogni sera, poco prima delle 22, si sistema nella tenda con un sacco a pelo e qualche coperta. Le temperature sono scese sotto lo zero. “Fa freddo la notte – racconta – ma la solidarietà della gente mi riscalda più di qualsiasi stufa”.
Carenza di medici, il cuore del problema
La questione principale è la penuria di medici nei reparti chiave del Veneziale. Nel Pronto soccorso, ad esempio, ci sono appena quattro medici, mentre la pianta organica ne prevede tredici. Una situazione che, secondo Castrataro, mette a rischio la sicurezza di tutti e rischia di mandare in crisi l’intero servizio. “Non si può andare avanti così – dice – il personale è costretto a turni estenuanti ogni giorno”. Il nuovo Piano sanitario regionale prevede anche la chiusura del Punto nascite e del reparto di Emodinamica, due servizi fondamentali per la provincia.
La richiesta di un incontro urgente con la Regione
Il sindaco ha inviato una richiesta ufficiale di incontro al direttore generale dell’Asrem, Oreste Florenzano, al presidente della Regione, Francesco Roberti, e all’assessore alla Sanità. Vuole discutere soluzioni immediate per tamponare l’emergenza. Tra le proposte c’è l’idea di far lavorare il personale sanitario in modo condiviso con gli ospedali di Campobasso e Termoli, almeno fino a quando non si potranno assumere nuovi medici con concorsi pubblici. “Serve uno sforzo straordinario – sottolinea – per garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini della provincia di Isernia”.
Solidarietà che scalda il freddo delle notti
Durante queste notti, Castrataro ha ricevuto la visita di decine di persone. C’è chi porta un caffè caldo o una coperta in più, chi si ferma solo per una parola di incoraggiamento. Un bambino ha lasciato un biglietto davanti alla tenda con scritto: “Non sei solo. Il tuo gesto è il mio futuro”. Il sindaco lo mostra con orgoglio: “Come potrei mollare davanti a queste parole?”. La protesta ha attirato anche l’attenzione dei media locali e delle associazioni civiche, che chiedono risposte rapide dalla Regione.
La Regione tace, ma la situazione è nota
Per ora, dalla Regione Molise non arrivano risposte ufficiali alla richiesta di incontro. Fonti vicine all’assessorato alla Sanità assicurano che “la situazione è nota” e che si stanno valutando le possibili soluzioni. Ma i sindacati medici avvertono: senza un intervento urgente, i servizi sanitari nella provincia rischiano di peggiorare ancora.
Una protesta che non si arrende
Castrataro è chiaro: non lascerà la tenda finché non arriverà una risposta concreta. “Non cerco visibilità – spiega – voglio solo soluzioni”. Intanto, la tenda resta lì, davanti al Veneziale, tra il continuo via vai delle ambulanze e i saluti dei passanti. Una presenza silenziosa, ma decisa. In attesa che qualcuno, finalmente, decida di ascoltare chi ogni giorno vive sulla pelle la realtà della sanità molisana.
