Roma, 31 dicembre 2025 – Lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi a 10 anni ha chiuso la giornata in rialzo, salendo a 69,2 punti base dai 66,6 segnati all’apertura. Un aumento modesto, ma che tiene banco tra operatori e osservatori, soprattutto in questo periodo dell’anno, quando i mercati sono più nervosi e volatili del solito.
Spread Btp-Bund: piccoli scossoni a fine anno
Il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, noto come spread, è da sempre un termometro della fiducia degli investitori nei confronti dell’Italia. Oggi, martedì 31 dicembre, la giornata si è chiusa con un aumento di quasi tre punti base rispetto all’avvio. Il rendimento del Btp decennale si è fermato al 3,54%, confermando una certa stabilità, anche se con qualche oscillazione legata sia alla situazione interna che al clima europeo.
I dati di Borsa Italiana non hanno sorpreso gli analisti. “In questi giorni di fine anno – spiega un trader di Piazza Affari, che preferisce restare anonimo – i volumi sono bassi e basta poco per far muovere i prezzi. Non c’è stato nessun fatto particolare, ma il mercato resta prudente”. Lo stesso atteggiamento si ritrova tra i rappresentanti istituzionali: “Seguiamo la situazione da vicino – dice una fonte del Ministero dell’Economia – ma i fondamentali sono solidi”.
Il confronto con il Bund e la calma in Europa
Il Bund tedesco, considerato il titolo di Stato più sicuro dell’Eurozona, resta il punto di riferimento per capire come l’Italia viene vista dagli investitori. A 69,2 punti base, lo spread è ben lontano dai livelli di crisi del passato, come i picchi oltre quota 300 durante le turbolenze politiche del 2018 e del 2020. Tuttavia, resta un segnale di cautela.
A Francoforte la reazione è stata contenuta. Gli operatori tedeschi hanno seguito l’andamento senza allarmarsi. “Il mercato si prepara al nuovo anno – commenta un analista di Deutsche Bank – e non ci sono segnali di tensione sistemica”. Anche a Parigi e Madrid, dove gli spread sono più bassi rispetto all’Italia, la giornata si è chiusa tranquilla.
Perché è salito lo spread?
Gli esperti spiegano che l’aumento dello spread Btp-Bund nasce da una combinazione di fattori tecnici e psicologici. Da un lato, con la fine dell’anno, molti fondi riorganizzano i portafogli, riducendo l’esposizione su asset considerati più rischiosi. Dall’altro, le incertezze sulle prospettive economiche per il 2026 – come la crescita debole nell’Eurozona e le attese sulle mosse della Banca Centrale Europea – mantengono alta l’attenzione sul debito italiano.
“Non ci sono notizie negative specifiche sull’Italia – osserva un economista di Nomisma – ma l’atmosfera resta prudente. Gli investitori guardano con attenzione alle prossime decisioni della BCE sui tassi e alle prime mosse del nuovo governo dopo la legge di Bilancio”.
Cosa aspettarsi nel 2026
Per il nuovo anno gli analisti manterranno lo spread sotto la lente, soprattutto in vista delle aste di titoli pubblici e delle mosse della BCE sulla politica monetaria. Il rendimento del Btp al 3,54% è considerato “in linea” con la situazione economica attuale, ma restano diverse incognite: dalla crescita interna alle tensioni geopolitiche.
“Il vero test arriverà tra gennaio e febbraio – confida un gestore obbligazionario milanese – quando riprenderanno a pieno ritmo le emissioni e capiremo se la domanda resterà solida”. Per ora, lo spread è sotto controllo, ma come spesso succede nei mercati, basta poco per cambiare tutto.
