Milano, 31 dicembre 2025 – Aurora Livoli, 19 anni, originaria di Roma e residente in provincia di Latina, è la giovane trovata morta lunedì mattina in via Paruta, a Milano. L’identità è stata confermata dai carabinieri nelle prime ore del pomeriggio, dopo aver confrontato i filmati delle telecamere di sorveglianza con le segnalazioni arrivate da familiari e amici. Un caso che ha scosso profondamente la comunità e riaperto domande sulle condizioni in cui vivono tanti giovani lontani da casa.
Gli ultimi giorni di Aurora: cosa sappiamo
Gli investigatori hanno ricostruito che Aurora Livoli si era allontanata da casa il 4 novembre. La famiglia aveva subito denunciato la scomparsa alla stazione dei carabinieri di Latina. Da quel momento, le ricerche si sono concentrate tra Lazio e Lombardia, seguendo alcune segnalazioni arrivate nei giorni successivi. L’ultimo contatto con i genitori risale alla mattina del 26 novembre: una breve telefonata in cui Aurora aveva rassicurato tutti sulle sue condizioni di salute, spiegando però di non voler tornare a casa. Non ha mai detto dove si trovasse o con chi fosse.
Il ritrovamento in via Paruta
La mattina del 29 dicembre, intorno alle 7.30, un passante ha visto il corpo senza vita di una giovane donna vicino a un portone in via Paruta, in una zona periferica a nord-est di Milano. Sul posto sono arrivati i sanitari del 118 e i carabinieri della compagnia Porta Monforte. Hanno constatato il decesso e avviato i primi accertamenti. Non sono stati trovati documenti o effetti personali che potessero identificare subito la vittima. Solo grazie alle immagini delle telecamere della zona si è riusciti a risalire all’identità della ragazza.
Le indagini aperte su ogni possibile pista
Gli inquirenti stanno cercando di capire cosa abbia causato la morte di Aurora Livoli. Al momento, spiegano fonti vicine alla procura di Milano, nessuna ipotesi è esclusa: si va dal suicidio a un malore improvviso, fino a possibili responsabilità di terzi. “Stiamo analizzando i tabulati telefonici e i movimenti registrati dalle telecamere”, ha detto un ufficiale dei carabinieri impegnato nelle indagini. L’autopsia, disposta dal magistrato, dovrebbe chiarire nei prossimi giorni la dinamica esatta.
Il dolore della famiglia e il silenzio degli amici
A Latina, la notizia ha lasciato tutti senza parole. La famiglia, contattata ieri mattina, ha scelto di non rilasciare dichiarazioni. “Non ce la sentiamo di parlare”, ha detto il padre a una vicina. In paese, Aurora è ricordata come una ragazza riservata ma gentile, appassionata di musica e con il sogno di trasferirsi a Milano per studiare arte. “Era venuta qui qualche mese fa per vedere una mostra”, ricorda un’amica d’infanzia.
Giovani, città e solitudine: un problema sempre più presente
Questo caso riporta al centro le difficoltà di tanti giovani che si spostano in città diverse per studiare o lavorare. Secondo dati Istat aggiornati al 2024, oltre 120mila ragazzi tra i 18 e i 25 anni vivono da soli nelle grandi città italiane. Non sempre riescono a mantenere legami stretti con la famiglia o a costruire una rete di amicizie solide. “Il rischio di isolamento è reale”, spiega la psicologa milanese Laura Bianchi, che segue diversi casi simili. “Spesso i genitori non hanno gli strumenti per capire cosa stanno vivendo i propri figli”.
Prossimi passi nelle indagini
Nei prossimi giorni saranno ascoltati alcuni testimoni che dicono di aver visto Aurora nei giorni prima del ritrovamento. Gli investigatori stanno anche cercando di ricostruire gli ultimi spostamenti della ragazza, analizzando le celle telefoniche e i video delle telecamere pubbliche e private della zona. Solo così potranno avere un quadro più chiaro di cosa sia successo nelle ultime ore della sua vita.
L’inchiesta resta aperta su più fronti. Intanto, a Latina e Milano cresce l’attesa per la verità sulla morte di Aurora Livoli.