Tragedia a Santo Stefano di Cadore: Angelika Hutter in fin di vita dopo l’incidente che ha strappato la vita a un bimbo, padre e nonna

Tragedia a Santo Stefano di Cadore: Angelika Hutter in fin di vita dopo l'incidente che ha strappato la vita a un bimbo, padre e nonna

Tragedia a Santo Stefano di Cadore: Angelika Hutter in fin di vita dopo l'incidente che ha strappato la vita a un bimbo, padre e nonna

Matteo Rigamonti

Dicembre 31, 2025

Verona, 30 dicembre 2025 – Angelika Hutter, la designer tedesca di 34 anni già al centro della tragedia di Santo Stefano di Cadore, è stata travolta ieri pomeriggio a Ronco all’Adige, lungo la strada provinciale 19. È successo intorno alle 16, in un punto piuttosto trafficato di via Saletto. Secondo le prime ricostruzioni, la donna è stata investita da una Volvo XC60 guidata da un 77enne di Verona. Ora è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale di Borgo Trento, con prognosi riservata.

Lo schianto in strada: cosa è successo a Ronco all’Adige

La scena si è consumata in un attimo. Angelika Hutter camminava lungo la provinciale, forse sul bordo della carreggiata o – come ipotizzano i primi rilievi – stava attraversando fuori dalle strisce pedonali. L’impatto con la Volvo, che secondo i testimoni non andava veloce, è stato comunque molto violento. I soccorsi sono arrivati in fretta: alle 16.10 l’ambulanza ha portato la donna in codice rosso al pronto soccorso di Borgo Trento.

La polizia locale ha subito chiuso l’area e raccolto le testimonianze. Al momento non è chiaro se si sia trattato di una tragica fatalità o se ci sia stata qualche intenzione dietro l’accaduto. “Stiamo valutando tutte le piste”, ha detto uno degli investigatori sul posto. Il conducente della Volvo, visibilmente scosso, è stato interrogato e sottoposto ai controlli di routine.

Il passato oscuro di Angelika Hutter

Il nome di Angelika Hutter era già noto da luglio 2023, quando – al volante di un’Audi A3 nera presa a noleggio – aveva investito e ucciso tre persone a Santo Stefano di Cadore, nel Bellunese. Tra le vittime il piccolo Mattia Antonello di due anni, il padre Marco, 47 anni, e la nonna materna Maria Grazia Zuin, 67 anni. Solo Elena Potente, madre del bambino, e il nonno Lucio erano sopravvissuti a quella che gli inquirenti avevano definito “una strage familiare”.

Secondo la Procura, Hutter aveva perso il controllo dell’auto dopo una manovra azzardata, travolgendo la famiglia che passeggiava sul marciapiede. I corpi degli adulti erano stati sbalzati a trenta metri di distanza, mentre per il piccolo non c’era stato nulla da fare, nonostante i disperati tentativi dei soccorritori.

Dopo mesi di indagini e perizie psichiatriche, la donna era stata riconosciuta con una seminfermità mentale. Aveva patteggiato una pena di quattro anni e otto mesi, da scontare in una struttura protetta, la “Casa Don Girelli” di Verona, dove stava seguendo un percorso di riabilitazione psicologica.

Paura e domande dopo l’incidente

La notizia dell’investimento ha riacceso i riflettori su Angelika Hutter e sul suo passato giudiziario. Tra Ronco all’Adige e Santo Stefano di Cadore, si sono subito diffuse domande e commenti. “Non sappiamo se sia stato un caso o altro”, ha raccontato una residente che conosceva la vicenda solo dai giornali. Anche nella struttura dove la donna era ospite c’è preoccupazione. “Era seguita costantemente, ma certe cose non si possono prevedere”, ha detto uno degli educatori.

Gli investigatori non escludono nulla. Tra le ipotesi al vaglio, anche quella di un gesto volontario. Al momento però non ci sono prove certe. Le telecamere della zona potrebbero aiutare a chiarire nei prossimi giorni.

Le condizioni di Angelika Hutter

Arrivata al pronto soccorso di Borgo Trento in condizioni critiche, Angelika Hutter è stata ricoverata in terapia intensiva per traumi multipli. La prognosi resta riservata, anche se “le condizioni sono gravi ma stabili”, ha fatto sapere una fonte ospedaliera ieri sera.

Intanto la polizia locale continua i rilievi sulla strada provinciale 19. L’auto coinvolta è stata sequestrata per gli accertamenti. Solo nelle prossime ore si potrà capire con più chiarezza cosa sia successo quel pomeriggio del 29 dicembre a Ronco all’Adige.

Una vicenda che resta aperta su più fronti: giudiziario, umano e sociale. E che lascia ancora una comunità sospesa tra dolore e mille domande senza risposta.