Allerta Xylella in Calabria: interventi urgenti per salvare l’olivicoltura

Allerta Xylella in Calabria: interventi urgenti per salvare l'olivicoltura

Allerta Xylella in Calabria: interventi urgenti per salvare l'olivicoltura

Matteo Rigamonti

Ottobre 21, 2025

La Calabria, conosciuta per il suo straordinario patrimonio olivicolo, si trova ad affrontare un allarme crescente legato alla diffusione della Xylella fastidiosa, un batterio che ha già causato danni significativi nel Salento a partire dal 2013. La Cia Calabria (Confederazione Italiana Agricoltori) ha lanciato un appello urgente, evidenziando come la regione non possa più essere considerata una “zona franca” rispetto a questa malattia temibile. Recenti scoperte di 47 ulivi infetti a Cagnano Varano, nel Gargano, rappresentano un segnale allarmante che mette in luce la vulnerabilità della Calabria e la necessità di un intervento tempestivo.

rischio elevato in calabria e basilicata

Le condizioni climatiche favorevoli e la mobilità degli insetti vettori, in particolare la sputacchina (Philaenus spumarius), rendono la Calabria un’area a rischio elevato. Anche la Basilicata, con la presenza di sottospecie del batterio vicino ai confini pugliesi, amplifica il timore che l’infezione possa estendersi ulteriormente, minacciando i preziosi oliveti calabresi. La Cia Calabria ha quindi esortato le istituzioni regionali e nazionali a stabilire un programma di prevenzione attiva, evitando di limitarsi a rincorrere l’epidemia.

proposte per la prevenzione

La proposta di un commissario straordinario nazionale con poteri semplificati e risorse dedicate è centrale nel piano della Cia. Questo commissario avrebbe il compito di coordinare le misure su scala nazionale e regionale. La Regione Calabria dovrebbe attivare un piano d’emergenza con protocolli sanitari aggiornabili e tempestivi. È fondamentale che il Governo centrale riconosca la Calabria come una regione ‘a rischio elevato’, attivando fondi straordinari per la sorveglianza, la ricerca e la compensazione in caso di danni.

Secondo gli esperti della Cia, le seguenti misure di difesa sono essenziali:

  1. Monitoraggio continuo con controlli mirati e analisi fitosanitarie su piante sospette.
  2. Identificazione tempestiva di piante infette e eradicazione immediata.
  3. Istituzione di zone tampone per limitare la diffusione della malattia.
  4. Interventi agronomici, come lavorazioni leggere e diserbo programmato, per ridurre la pressione infettiva esercitata dai vettori.

responsabilità collettiva nella lotta contro la xylella

La gestione del verde spontaneo e delle piante ospiti è un altro aspetto cruciale. Terreni incolti e aree non curate forniscono habitat ideali per il vettore della Xylella. È fondamentale che non solo gli agricoltori, ma anche le amministrazioni locali e gli enti territoriali si impegnino nella pulizia e gestione di questi spazi. La prevenzione deve diventare una responsabilità collettiva, poiché le conseguenze del batterio non riguardano solo il settore agricolo, ma l’intera comunità.

La qualità dei materiali vegetali è un altro punto chiave nella lotta contro la Xylella. I vivai che operano con piante certificate e sane sono fondamentali per garantire una filiera produttiva di qualità. Secondo Maria Grazia Milone, presidente di Cia Agricoltori Italiani Calabria Centro, la qualità è essenziale per affrontare le sfide del settore olivicolo. Un vivaio di qualità garantisce che gli impianti siano redditizi e duraturi, riducendo la necessità di input e migliorando la produzione.

La lotta contro la Xylella non può essere una responsabilità esclusiva di agronomi e agricoltori. È necessaria una mobilitazione istituzionale forte e coordinata, poiché la Calabria ha l’opportunità cruciale di agire prima che l’infezione entri nei suoi confini. Il settore olivicolo calabrese, che ha visto una crescita costante negli ultimi decenni, è ora a rischio di subire danni irreparabili. L’arrivo del batterio e la diffusione della malattia minacciano non solo la tradizione e la bellezza del paesaggio calabrese, ma anche l’economia locale, fortemente legata all’olivicoltura.

Il presidente regionale di Cia Calabria, Nicodemo Podella, ha sottolineato che una risposta tempestiva e coordinata potrebbe aiutare a evitare che la Xylella prenda il controllo del futuro della Calabria. L’appello è rivolto a tutte le istituzioni, agli agricoltori e alla società civile per costruire insieme una barriera di prevenzione che protegga il patrimonio verde della regione.