Scoperto il circuito cerebrale che calma l’ansia

Scoperto il circuito cerebrale che calma l'ansia

Scoperto il circuito cerebrale che calma l'ansia

Giada Liguori

Ottobre 21, 2025

Recenti scoperte nel campo della neuroscienza hanno identificato un circuito cerebrale fondamentale per la gestione dell’ansia, aprendo nuove strade per affrontare comportamenti alimentari disfunzionali e disturbi correlati. Questo circuito, localizzato nell’ipotalamo, è stato mappato da un team di ricercatori dell’Università di Colonia in Germania, rappresentando un significativo progresso nella comprensione delle interazioni tra ansia e comportamento alimentare.

L’ipotalamo è una regione chiave del cervello, responsabile di numerose funzioni vitali, tra cui la regolazione della temperatura corporea, il ciclo sonno-veglia e l’appetito. I ricercatori hanno impiegato mini-microscopi per monitorare l’attività neuronale nei topi durante l’esposizione a situazioni potenzialmente ansiogene. Questa tecnologia innovativa ha reso possibile l’osservazione in tempo reale della reazione dei neuroni nell’ipotalamo in condizioni di stress.

Scoperte chiave della ricerca

La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Neuroscience, ha rivelato che i neuroni nella parte laterale dell’ipotalamo attivano un comportamento esplorativo negli animali. Questo suggerisce che il circuito identificato gioca un ruolo cruciale nel superare l’ansia. Le autrici principali dello studio, Rebecca Figge-Schlensok e Anne Petzold, hanno osservato che quando i topi gestivano la loro ansia, i neuroni si attivavano, permettendo loro di esplorare nuovi ambienti e avvicinarsi al cibo.

Un aspetto particolarmente interessante è il legame tra questo circuito e la leptina, un ormone prodotto dal tessuto adiposo che regola l’appetito e il comportamento alimentare. I ricercatori hanno scoperto che un aumento dell’attività dei neuroni sensibili alla leptina porta a:

  1. Riduzione dei comportamenti ansiosi.
  2. Diminuzione delle azioni compulsive, come il correre su una ruota, spesso associate all’anoressia nervosa.

Il legame tra ansia e disturbi alimentari

La correlazione tra ansia e disturbi alimentari è ben documentata. Molti pazienti affetti da anoressia nervosa o bulimia presentano livelli elevati di ansia, che possono indurli a comportamenti estremi legati al cibo e all’esercizio fisico. Tatiana Korotkova, coordinatrice dello studio, ha evidenziato che “ansia e anoressia nervosa vanno spesso a braccetto”. La scoperta di questo circuito cerebrale potrebbe quindi portare a nuovi trattamenti farmacologici mirati che modulano l’attività neuronale, riducendo l’ansia e i comportamenti disfunzionali legati all’alimentazione.

Implicazioni future della ricerca

La ricerca sull’ansia è in continua evoluzione, con numerosi studi che indagano le basi biologiche di questo stato emotivo. Sebbene l’ansia sia una risposta normale a situazioni di stress, quando diventa cronica può causare una serie di disturbi mentali. Le implicazioni pratiche di questa ricerca potrebbero essere significative, non solo per il trattamento dell’ansia stessa, ma anche per condizioni come la depressione e i disturbi alimentari, che spesso coesistono.

Inoltre, la leptina non solo regola l’appetito, ma è anche coinvolta nella regolazione del metabolismo e nella risposta allo stress. La modulazione di questo ormone potrebbe avere effetti più ampi sulla salute mentale e fisica, suggerendo che la ricerca futura potrebbe esplorare ulteriori vie di intervento.

Con l’avanzamento delle tecnologie di imaging cerebrale e delle tecniche di manipolazione genetica, i neuroscienziati hanno a disposizione strumenti sempre più sofisticati per esplorare le complessità del cervello. La comprensione dei circuiti neuronali che regolano emozioni come l’ansia è essenziale per sviluppare terapie innovative e personalizzate.

In sintesi, la scoperta di un circuito cerebrale che aiuta a controllare l’ansia nell’ipotalamo rappresenta un importante passo avanti nella neuroscienza. Con ulteriori ricerche, l’obiettivo è sviluppare trattamenti più efficaci per i disturbi dell’ansia e i comportamenti alimentari disfunzionali, migliorando la qualità della vita per milioni di persone in tutto il mondo. Questi risultati non solo illuminano i meccanismi alla base dell’ansia, ma offrono anche una nuova speranza per coloro che lottano contro disturbi alimentari e ansia cronica.