Il supercomputer Pitagora: una nuova era per la ricerca al Cineca di Bologna

Il supercomputer Pitagora: una nuova era per la ricerca al Cineca di Bologna

Il supercomputer Pitagora: una nuova era per la ricerca al Cineca di Bologna

Giada Liguori

Novembre 4, 2025

Bologna, 4 novembre 2025 – È stato inaugurato oggi al Cineca di Bologna il nuovo supercomputer europeo dedicato alla ricerca sull’energia da fusione nucleare. Si chiama Pitagora ed è un investimento chiave per la comunità scientifica del continente. Il progetto, finanziato dal consorzio Eurofusion e gestito insieme a Enea, promette di dare una spinta decisiva al settore. Alla cerimonia, nella sede di via Magnanelli, erano presenti la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, il presidente del Cineca, Francesco Ubertini, e la presidente di Enea, Francesca Mariotti.

Pitagora: il motore che spinge la fusione nucleare

Pitagora non è solo un supercomputer, ma un vero e proprio motore per il progresso”, ha detto la ministra Bernini davanti a ricercatori e tecnici. Questa nuova macchina, ha spiegato, “ci avvicina a un obiettivo che sembrava lontano da decenni: un’energia pulita e sicura, alla portata di tutti”. Bernini ha sottolineato come la potenza di calcolo fornita dal Cineca rappresenti “un patrimonio prezioso per tutta la ricerca europea”, con effetti concreti anche sull’industria italiana.

Progettato per soddisfare le esigenze della fisica del plasma e per analizzare materiali avanzati, il supercomputer sarà impegnato in simulazioni numeriche complesse. “La vera sfida sarà avere a disposizione l’energia necessaria”, ha ricordato il ministro Pichetto Fratin, intervenuto poco dopo le 11. “Il cammino verso l’autosufficienza energetica dell’Italia passa prima dalla fissione, poi dalla fusione: quest’ultima è il traguardo ambito, un’energia pulita, sicura e costante”.

Pitagora, numeri da record tra potenza e risparmio

Con una capacità di calcolo di 27 milioni di miliardi di operazioni al secondo (27 PFlop/s), Pitagora si piazza tra i supercomputer più potenti al mondo. Ma non è solo potenza: il sistema è stato pensato per consumare meno energia. Usa un sistema di raffreddamento a liquido diretto, che riesce a disperdere fino al 97% del calore prodotto. Un dettaglio che, dicono gli ingegneri del Cineca, abbassa di molto i consumi rispetto ai tradizionali sistemi a raffreddamento ad aria.

Il presidente del Cineca, Francesco Ubertini, ha rimarcato come “con Pitagora continuiamo a sostenere la ricerca europea sulla fusione nucleare e il suo uso industriale per produrre energia elettrica”. Un percorso iniziato anni fa e che ora accelera grazie ai fondi messi a disposizione da Eurofusion.

Europa unita per la ricerca, occhi al futuro

La presidente di Enea, Francesca Mariotti, ha definito questo momento “un passo decisivo per rafforzare la leadership europea nella ricerca sulla fusione nucleare”. Mariotti ha sottolineato come la collaborazione tra enti pubblici e consorzi europei sia “la strada giusta per ottenere risultati concreti in tempi ragionevoli”. Parole condivise anche da Gianfranco Federici, amministratore delegato di Eurofusion: “Strutture come questa sono fondamentali per creare conoscenze e competenze che ci porteranno a realizzare una centrale a fusione”.

Il supercomputer sarà a disposizione di una rete internazionale di ricercatori, dando priorità ai progetti legati al programma europeo sulla fusione. Le simulazioni aiuteranno a studiare il comportamento del plasma a temperature altissime e a valutare la resistenza dei materiali destinati ai reattori del futuro.

Bologna, cuore pulsante della ricerca energetica

La scelta di Bologna come sede non è casuale. La città ospita già il Data Center del Centro Meteo Europeo e si sta affermando come uno dei poli più importanti per il calcolo scientifico in Europa. “Qui abbiamo trovato competenze, infrastrutture e una comunità scientifica pronta a raccogliere le sfide della transizione energetica”, ha spiegato Ubertini.

L’inaugurazione di Pitagora apre un nuovo capitolo nella corsa europea verso l’energia da fusione. Un obiettivo ancora complesso – nessuno lo nasconde – ma che oggi appare più vicino. Merito anche di una macchina capace di elaborare dati a una velocità mai vista prima nei laboratori italiani.