Il futuro dell’alta velocità in Europa: il piano ambizioso per il 2040

Il futuro dell'alta velocità in Europa: il piano ambizioso per il 2040

Il futuro dell'alta velocità in Europa: il piano ambizioso per il 2040

Giada Liguori

Novembre 5, 2025

Bruxelles, 5 novembre 2025 – La Commissione europea ha lanciato oggi un ambizioso piano per l’alta velocità ferroviaria che promette di cambiare radicalmente il modo di muoversi in Europa entro il 2040. Alla sede di Rue de la Loi, la presidente Ursula von der Leyen ha illustrato i punti chiave del progetto: una rete più veloce, ben collegata e capace di far viaggiare i treni a almeno 200 km/h tra le principali città europee. L’obiettivo? Tagliare i tempi di viaggio, offrire un’alternativa concreta ai voli brevi e dare nuova linfa alle economie locali.

Alta velocità in Europa: sfide e obiettivi

Il piano si inserisce nella strategia della Rete transeuropea di trasporto (TEN-T), già al centro degli sforzi di Bruxelles per una mobilità più sostenibile. Il commissario ai Trasporti, Adina Vălean, ha spiegato chiaramente: “La sfida è far sì che il treno possa competere con l’aereo su distanze fino a 800 chilometri”. In poche parole, meno voli interni e più treni veloci, con un doppio vantaggio: ambiente e economia.

Si punta a collegare città come Parigi, Berlino, Milano, Madrid e Vienna con linee ad alta velocità. Ma non solo le grandi metropoli: anche centri più piccoli e zone periferiche saranno coinvolti, per evitare che la nuova rete resti appannaggio solo dei grandi centri. “Vogliamo che ogni europeo possa raggiungere la capitale del proprio Paese in meno di quattro ore”, ha confidato una fonte della Commissione.

Viaggi più rapidi e meno inquinamento

Uno degli aspetti più attesi riguarda la riduzione dei tempi di percorrenza. Secondo le prime simulazioni, la tratta Roma-Milano potrebbe scendere sotto le 2 ore, mentre da Bruxelles ad Amsterdam si potrebbe viaggiare in meno di 90 minuti. Tempi che, secondo Bruxelles, dovrebbero convincere sempre più persone a scegliere il treno invece dell’aereo.

Sul fronte ambientale, la Commissione sottolinea come il treno ad alta velocità sia tra i mezzi di trasporto più puliti. “Ogni passeggero che passa dall’aereo al treno riduce l’impronta di carbonio del proprio viaggio fino al 90%”, ha detto Vălean. Un dato che si inserisce negli obiettivi del Green Deal europeo e nella corsa verso la neutralità climatica entro il 2050.

Una rete che deve funzionare insieme

Per far decollare il progetto serve una rete davvero interoperabile. Oggi, le differenze tra i sistemi nazionali – dai segnali ai sistemi elettrici – sono uno dei principali problemi. Il piano prevede quindi regole comuni e investimenti per aggiornare le infrastrutture esistenti. “Non basta costruire nuove linee: bisogna far dialogare quelle già in uso”, ha ammesso un tecnico della DG Move.

Sul piatto ci sono anche fondi europei: per i prossimi quindici anni servono almeno 100 miliardi di euro. Soldi che dovranno essere messi insieme con il contributo degli Stati e di investitori privati. “Il ritorno economico sarà importante”, ha rassicurato la commissaria Vălean, citando studi della Banca Europea per gli Investimenti.

Nuove opportunità per turismo e territori

Il piano non guarda solo alle grandi città. L’idea è di coinvolgere anche le aree meno centrali, per dare nuova spinta al turismo locale e allo sviluppo delle regioni più isolate. “Un collegamento veloce può cambiare la vita di intere comunità”, ha detto un rappresentante della Regione Occitania, in Francia. Gli operatori turistici sono ottimisti: secondo l’associazione europea delle agenzie di viaggio (ECTAA), l’alta velocità potrebbe portare fino a 30 milioni di passeggeri in più ogni anno sulle linee europee.

Il cammino verso il 2040

Il calendario è serrato: entro il 2030 dovranno essere pronti i primi corridoi prioritari. L’obiettivo finale è il 2040, quando la rete dovrà essere a regime. Nei prossimi mesi inizieranno le consultazioni con i governi nazionali e gli operatori ferroviari. “Siamo solo all’inizio”, ha ammesso von der Leyen davanti ai giornalisti. Ma tra i corridoi della Commissione si respira già un cauto ottimismo: l’Europa dei treni veloci sembra davvero a portata di mano.