Roma, 15 novembre 2025 – Papa Francesco ha lanciato un appello forte alle istituzioni e al mondo della cultura durante l’udienza di questa mattina in Vaticano. Il tema? La “preoccupante erosione” delle sale cinematografiche nelle città italiane e nei quartieri. Rivolgendosi a registi, produttori e a chi lavora nel settore, il Pontefice ha espresso un timore chiaro sul futuro dell’esperienza cinematografica, invitando tutti a non arrendersi davanti a una crisi che rischia di svuotare un pezzo importante della vita sociale e culturale.
Papa Francesco: “Non lasciamo morire le sale cinematografiche”
L’incontro è iniziato poco dopo le 10 nella Sala Clementina, e il Papa è andato dritto al punto: “Le sale cinematografiche stanno sparendo da città e quartieri. È un fenomeno che preoccupa e in molti dicono che il cinema e la sua esperienza sono a rischio”. Parole che hanno colpito il pubblico, tra cui il regista Paolo Sorrentino e la produttrice Francesca Cima, seduti in prima fila. Poi il Pontefice ha aggiunto: “Chiedo alle istituzioni di non arrendersi e di lavorare insieme per difendere il valore sociale e culturale di questo mestiere”.
Un settore in affanno: i numeri parlano chiaro
I dati dell’Associazione Nazionale Esercenti Cinema raccontano una realtà difficile: negli ultimi dieci anni in Italia hanno chiuso più di 1.200 sale, soprattutto nei piccoli centri. Solo nel 2024, secondo il rapporto Cinetel, sono state 320 le chiusure registrate. “Il cinema non è solo divertimento, è un punto di riferimento per la comunità”, ha detto Mario Lorini, presidente dell’ANEC, presente all’udienza. Dietro queste cifre, c’è la preoccupazione di chi vede svanire un luogo vero di incontro, spesso sostituito da piattaforme digitali e streaming.
Il cinema come luogo di incontro, secondo il Papa
Durante l’udienza, Papa Francesco ha sottolineato il valore delle sale come spazi di dialogo e confronto. Per lui, guardare un film insieme è un’esperienza che non si può sostituire. “Il cinema permette di condividere emozioni, riflessioni, domande. Solo insieme si può capire davvero la profondità di certe storie”, ha detto. Un messaggio che ha trovato riscontro nelle parole della sceneggiatrice Valeria Parisi: “Abbiamo bisogno di posti dove guardarci negli occhi dopo i titoli di coda”.
Dal mondo del cinema un appello alle istituzioni
Tra i presenti si respirava un’aria di responsabilità. “Le parole del Papa ci mettono davanti a un dovere”, ha detto il produttore Nicola Giuliano. “Non possiamo lasciare che siano solo le piattaforme a decidere il futuro del cinema”. Anche la regista Alice Rohrwacher ha sottolineato l’urgenza di un sostegno pubblico: “Senza aiuti concreti rischiamo di perdere una parte importante della nostra identità culturale”. Nel mirino ci sono le misure adottate in Francia e Germania, dove incentivi fiscali e fondi pubblici hanno aiutato a salvare molte sale indipendenti.
Un appello per non perdere il futuro del cinema
L’intervento del Pontefice arriva in un momento delicato. Dopo la pandemia, la ripresa degli incassi è stata lenta: secondo la SIAE, nel primo semestre 2025 i guadagni sono calati del 18% rispetto allo stesso periodo del 2019. Eppure, come ha ricordato Papa Francesco, “il cinema può ancora essere un ponte tra generazioni e culture”. Un invito che suona come una chiamata all’azione per istituzioni, operatori e pubblico. Solo così, forse, le luci delle sale torneranno davvero a brillare.
