Il ruolo sorprendente del silicio nel nucleo interno della Terra

Il ruolo sorprendente del silicio nel nucleo interno della Terra

Il ruolo sorprendente del silicio nel nucleo interno della Terra

Giada Liguori

Agosto 21, 2025

Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha compiuto notevoli progressi nella comprensione della struttura interna della Terra, in particolare del suo nucleo interno. Situato a oltre 5.000 chilometri di profondità, questo ambiente estremo è caratterizzato da temperature che superano i 6.000 gradi Celsius e da pressioni superiori a tre milioni di volte quella atmosferica. Recentemente, è emersa una scoperta sorprendente: non è solo il ferro, ma anche un elemento leggero come il silicio, a giocare un ruolo cruciale nel determinare le proprietà fisiche di questo affascinante strato terrestre.

Uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications ha utilizzato metodi avanzati di intelligenza artificiale per esplorare la struttura microscopica del nucleo interno. I ricercatori Zhi Li e Sandro Scandolo, del Centro Internazionale di Fisica Teorica Abdus Salam (ICTP) di Trieste, hanno sfruttato il supercomputer Leonardo del Cineca, un’infrastruttura all’avanguardia che ha permesso loro di analizzare dati complessi e di simulare le condizioni estreme presenti nel nucleo terrestre.

Il ruolo del silicio nel nucleo interno

Fino ad ora, il silicio non era stato considerato in modo adeguato nei modelli del nucleo terrestre, che si concentravano principalmente sul ferro e su altri elementi più pesanti. Tuttavia, questa ricerca ha dimostrato che il silicio può influenzare significativamente l’ordinamento degli atomi nella lega ferrosa che compone il nucleo. In condizioni di alta pressione e temperatura, il silicio stabilizza la lega in una struttura cubica piuttosto che in una esagonale. Questa differenza strutturale potrebbe avere un impatto diretto sulla velocità di propagazione delle onde sismiche attraverso il nucleo interno.

Le onde sismiche, generate da eventi come i terremoti, viaggiano attraverso la Terra e vengono utilizzate dagli scienziati per studiare la sua struttura interna. Le osservazioni di tali onde hanno mostrato che la loro velocità di propagazione nel nucleo interno è significativamente più lenta rispetto a quella attesa in una struttura cristallina esagonale. I risultati dello studio indicano che le onde sismiche viaggiano a velocità simili a quelle previste per una lega di ferro-silicio, suggerendo che la disposizione degli atomi nel nucleo interno è effettivamente di tipo cubico.

Implicazioni della scoperta

Questa scoperta ha implicazioni importanti non solo per la geologia, ma anche per la nostra comprensione della dinamica terrestre e dei processi che governano il campo magnetico del nostro pianeta. La presenza di silicio nel nucleo potrebbe influenzare non solo le proprietà meccaniche di questo strato, ma anche le interazioni chimiche che avvengono a profondità estreme.

Inoltre, il lavoro del gruppo di ricerca triestino è parte di un progetto più ampio finanziato dal Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing (ICSC). Questo programma mira a promuovere l’innovazione e la ricerca scientifica in Italia, riconoscendo l’importanza di investire in tecnologie avanzate per affrontare le sfide future.

L’importanza dell’intelligenza artificiale nella ricerca

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale in ambito scientifico sta rivoluzionando il modo in cui vengono condotti gli studi di ricerca. Grazie a questi strumenti, i ricercatori possono analizzare enormi quantità di dati e simulare scenari complessi, permettendo loro di fare scoperte che prima avrebbero richiesto anni di lavoro manuale. In questo caso specifico, l’applicazione dell’IA ha consentito di esplorare le proprietà del silicio in condizioni estreme, aprendo nuove strade nella comprensione della geochimica e della geofisica del nostro pianeta.

In sintesi, la scoperta che il silicio svolge un ruolo cruciale nel nucleo interno della Terra rappresenta un passo significativo nella ricerca geologica. La combinazione di intelligenza artificiale e supercomputing ha portato a nuovi risultati, che potrebbero cambiare il nostro modo di vedere la composizione interna del pianeta. Con il continuo sviluppo delle tecnologie di ricerca e l’approfondimento delle nostre conoscenze, il futuro della scienza della Terra si preannuncia ricco di nuove scoperte e sfide affascinanti.