Un mini-zoo russo in orbita: topi, moscerini e segreti della vita nello spazio

Un mini-zoo russo in orbita: topi, moscerini e segreti della vita nello spazio

Un mini-zoo russo in orbita: topi, moscerini e segreti della vita nello spazio

Giada Liguori

Agosto 22, 2025

La missione Bion-M2 rappresenta un importante passo avanti nel campo della ricerca spaziale russa, portando un vero e proprio mini-zoo in orbita. L’obiettivo principale di questa missione è esplorare gli effetti della microgravità e delle radiazioni su vari organismi viventi. Avviato nel 1973 con la prima missione Bion-1, il programma mira a comprendere i meccanismi biologici che governano la vita in condizioni estreme, un aspetto cruciale per le future esplorazioni spaziali e i progetti di colonizzazione di altri pianeti.

Dettagli della missione Bion-M2

Il satellite Bion-M2 orbita a un’altitudine di circa 380 chilometri ed è stato progettato seguendo il modello delle capsule sovietiche Vostok, che hanno storicamente dimostrato robustezza e affidabilità. La missione avrà una durata di 30 giorni, durante i quali verranno condotti esperimenti su un gruppo variegato di organismi:

  1. 75 topi: allevati per adattarsi a spazi ristretti, selezionati per la loro capacità di vivere in microgravità.
  2. Mille moscerini della frutta: scelti per la loro rapida generazione, utili per studiare la riproduzione in condizioni spaziali.
  3. 20 specie di semi di piante: tra cui peonie, papaveri, peperoni e pomodori, per analizzare la loro germinazione nello spazio.
  4. Microrganismi: spore, batteri anaerobici ed estremofili, per esplorare la vita in ambienti extraterrestri.

Innovazioni nella ricerca

Un aspetto innovativo della missione è l’uso di topi geneticamente modificati dotati di sensori sottopelle per monitorare parametri fisiologici come temperatura corporea e battito cardiaco. Questi dati saranno fondamentali per comprendere gli effetti delle radiazioni e della microgravità sulla salute degli organismi viventi. L’Istituto per i problemi biomedici di Mosca coordina il progetto, garantendo che ogni fase dell’esperimento venga documentata attraverso video e analisi dettagliate.

Inoltre, i moscerini della frutta, appartenenti alla specie Drosophila melanogaster, saranno oggetto di un esperimento a lungo termine per studiare la loro capacità riproduttiva nel segmento russo della Stazione Spaziale Internazionale, dopo il rientro della missione. La comprensione della riproduzione in microgravità è cruciale per garantire la sostenibilità delle future missioni spaziali.

Implicazioni per le future esplorazioni spaziali

La selezione dei semi di 20 specie diverse di piante è fondamentale per studiare la loro capacità di germinazione e di generare nuovi semi dopo il volo. Comprendere come le piante reagiscono alla microgravità e alle radiazioni potrebbe aiutare a sviluppare tecniche di coltivazione per future missioni su Marte o sulla Luna, dove la produzione di cibo sarà essenziale per la sopravvivenza degli astronauti.

Il mini-zoo russo include anche un assortimento di microrganismi, rappresentando un ulteriore passo verso la comprensione della vita in ambienti extraterrestri. Inoltre, 16 provette contenenti un materiale simile a quello del suolo lunare sono state inserite nella missione, con l’intento di condurre esperimenti di esobiologia in futuro.

Il rientro della navetta è previsto per il 19 settembre nella steppa della regione di Orenburg, una località storicamente significativa per le missioni spaziali russe. Con la missione Bion-M2, la Russia continua a contribuire in modo significativo alla ricerca spaziale, aprendo la strada a futuri studi sull’adattamento della vita in condizioni di microgravità e radiazioni, un passo cruciale per il futuro dell’esplorazione spaziale.