4 milioni dall’Ue per convertire i cavi in fibra ottica in innovativi sensori

4 milioni dall'Ue per convertire i cavi in fibra ottica in innovativi sensori
L’Unione Europea ha recentemente lanciato un’iniziativa di grande rilevanza, investendo oltre 4 milioni di euro attraverso il programma Horizon per un progetto innovativo chiamato Ecstatic. Questo progetto ambizioso, avviato a febbraio 2025, mira a trasformare la vasta rete globale di fibra ottica in un sistema avanzato di sensori. L’obiettivo è quello di sviluppare tecnologie in grado di monitorare eventi naturali come terremoti e tsunami, oltre a garantire la salute strutturale di edifici, strade e ponti. La durata del progetto è prevista per quattro anni e coinvolge 14 partner europei, tra cui importanti istituzioni accademiche e di ricerca.
Partecipazione italiana al progetto
Tra i partecipanti italiani al progetto ci sono l’Università di Padova e l’Università dell’Aquila, che si concentreranno sullo sviluppo di un sistema innovativo dedicato ai cavi in fibra ottica sottomarini. Questa tecnologia verrà testata su un tratto di cavo che collega Genova e Palermo attraverso il Mar Tirreno. Questo approccio è particolarmente significativo, poiché l’Italia è un paese soggetto a frequenti eventi sismici e possiede una vasta rete di infrastrutture marittime e terrestri che richiedono un monitoraggio costante.
Potenzialità della fibra ottica
Luca Palmieri, responsabile del progetto per l’Università di Padova, ha evidenziato l’importanza della fibra ottica, presente praticamente ovunque, anche nei luoghi più remoti come i fondali marini. Questa rete non solo è fondamentale per il funzionamento di Internet, ma può anche essere utilizzata per il monitoraggio ambientale. L’idea di sfruttare le reti di comunicazione ottiche esistenti per rilevare eventi catastrofici e vibrazioni strutturali rappresenta un significativo passo avanti nella tecnologia di monitoraggio.
Un esempio pratico di questa tecnologia è l’analisi delle vibrazioni residue di un ponte quando un treno lo attraversa. Anche dopo il passaggio del treno, il ponte continua a vibrare, e analizzando questi segnali, è possibile raccogliere informazioni preziose sul suo stato di salute. Palmieri ha illustrato la straordinaria potenzialità della fibra ottica per il monitoraggio ambientale, affermando che:
- 20 chilometri di cavo in fibra possono essere paragonati a una serie di 2000 microfoni, con uno ogni 10 metri.
- Questa densità di sensori offre un’opportunità unica per raccogliere dati dettagliati e in tempo reale sulle condizioni ambientali e strutturali.
Impatto del progetto Ecstatic
Il progetto Ecstatic rappresenta una risposta concreta alle sfide globali legate alla sicurezza e alla sostenibilità delle infrastrutture. Con l’aumento degli eventi climatici estremi e dei disastri naturali, la capacità di monitorare in tempo reale le condizioni delle infrastrutture diventa cruciale per la prevenzione e la gestione delle emergenze. Grazie all’innovazione tecnologica proposta, sarà possibile sviluppare un sistema di allerta precoce che potrebbe salvare vite umane e ridurre i danni materiali in caso di eventi catastrofici.
Inoltre, l’uso di cavi in fibra ottica come sensori rappresenta un approccio sostenibile e a basso costo per il monitoraggio ambientale. Poiché molte reti di fibra ottica già esistono, il progetto Ecstatic non richiede la costruzione di nuove infrastrutture, riducendo così l’impatto ambientale e i costi associati. Questo è un esempio di come l’innovazione possa integrarsi con l’esistente per creare soluzioni all’avanguardia.
Il finanziamento europeo non solo sostiene l’innovazione tecnologica, ma favorisce anche la collaborazione internazionale nella ricerca e nello sviluppo. Coinvolgendo partner di diversi paesi, il progetto Ecstatic promuove lo scambio di conoscenze e competenze, creando un network di esperti pronti a lavorare insieme per affrontare le sfide globali.
In conclusione, il progetto Ecstatic non rappresenta solo un passo avanti nella tecnologia di monitoraggio, ma è anche un importante esempio di come la ricerca e l’innovazione possano contribuire a un futuro più sicuro e sostenibile. Con il supporto dell’Unione Europea e la collaborazione di diverse istituzioni accademiche e di ricerca, il progetto ha il potenziale di trasformare radicalmente il modo in cui monitoriamo e gestiamo le nostre infrastrutture e il nostro ambiente.