Allerta povertà: il lavoro come chiave per il futuro secondo Gardini di Confcooperative

Allerta povertà: il lavoro come chiave per il futuro secondo Gardini di Confcooperative
In un contesto economico sempre più complesso e sfidante, Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, lancia un chiaro allarme sulla crescente povertà in Italia. Intervistato dall’ANSA, Gardini sottolinea come, nonostante i recenti dati Istat mostrino un balzo record degli occupati, la situazione economica stia peggiorando per molte famiglie italiane. “Oggi l’elemento certo è la povertà in peggioramento”, afferma Gardini, evidenziando come la capacità di spesa delle famiglie sia drasticamente diminuita.
la stagnazione salariale e il ceto medio
Negli ultimi venti anni, spiega Gardini, si è accumulata una situazione di stagnazione salariale che non ha tenuto il passo con l’aumento del costo della vita. Questo ha portato a un impoverimento diffuso, colpendo in particolare il ceto medio, che si trova a vivere un clima di arretramento economico e di pessimismo verso il futuro. “I padri sono preoccupati perché i figli non avranno le stesse condizioni che loro hanno avuto”, continua Gardini, ponendo in evidenza una crisi di fiducia intergenerazionale.
la necessità di aumentare gli stipendi
Un tema centrale nella discussione attuale è quello dell’adeguatezza degli stipendi. Gardini sottolinea la necessità di riconoscere un aumento nei salari, affermando che “è essenziale mettere più soldi in busta paga, in tasca agli italiani”. Questa richiesta si inserisce in un dibattito più ampio riguardante la prossima manovra economica, che si svolgerà nel contesto del Festival dell’Economia di Trento.
Gardini auspica un intervento del Governo per ridurre la pressione fiscale sul ceto medio, ricordando che “il Governo lo aveva promesso, ma non ci sono state le condizioni”. Una riduzione della tassazione dal 33% al 31% non sarebbe sufficiente da sola, ma rappresenterebbe comunque un passo importante. Tuttavia, il presidente di Confcooperative avverte che è necessario andare oltre: “Bisogna riportare più valore al lavoro e inserire una parola magica: produttività“.
investire nella produttività
Per Gardini, la produttività deve diventare un obiettivo primario. “Il nostro Paese deve investire su una maggiore produttività”, afferma, sottolineando che questa va creata e condivisa attraverso un aumento degli stipendi e un ampliamento del welfare. A tal proposito, Gardini propone un “patto” tra lavoratori e datori di lavoro: “Uno scambio produttività-salari”, che favorisca la creazione di valore da ridistribuire.
L’impegno di tutte le parti coinvolte è cruciale. Gardini pone l’accento sull’importanza del dialogo tra le parti sociali e il Governo, affermando che “il lavoro deve essere la priorità assoluta”. È fondamentale costruire tavoli di relazioni per affrontare le questioni contrattuali, partendo da Palazzo Chigi, dove è necessaria una assunzione di responsabilità da parte dei sindacati. Questi ultimi, secondo Gardini, dovrebbero adottare una visione meno ideologica e più proattiva, mentre anche le organizzazioni imprenditoriali e la pubblica amministrazione devono rivedere le tariffe al rinnovo dei contratti.
Inoltre, i tavoli per i rinnovi dei contratti di lavoro dovrebbero includere una vasta gamma di temi, non limitandosi solo alla parte economica. Gardini mette in evidenza l’importanza della formazione: “Se non prepariamo la reazione all’opportunità dell’intelligenza artificiale, fra dieci anni ci troveremo con sei milioni di lavoratori espulsi e con nove milioni di lavoratori impreparati”. L’emergere di tali fenomeni potrebbe avere ripercussioni devastanti sul mercato del lavoro e sull’economia del Paese.
Il presidente di Confcooperative insiste sul fatto che il lavoro, nella sua visione complessiva, deve restare al centro dell’attenzione, poiché è il motore che crea le condizioni economiche necessarie per garantire competitività al Paese. “Il lavoro crea le condizioni per irrobustire le buste paga e, conseguentemente, rilanciare i consumi e ripristinare un equilibrio del risparmio”, afferma Gardini, sottolineando l’importanza di una strategia economica integrata.
In un contesto globale complicato, che include la guerra commerciale e le incertezze geopolitiche, il clima tra le imprese è caratterizzato da un aumento dell’incertezza. “Oggi, la situazione è di incertezza più che di preoccupazione”, continua Gardini, avvertendo che questa condizione pesa significativamente sull’economia.
Le sfide che il Paese deve affrontare richiedono un approccio collaborativo e proattivo, che coinvolga tutte le parti interessate. La creazione di un ambiente favorevole al lavoro e alla produttività è fondamentale per affrontare le attuali difficoltà economiche e per garantire un futuro migliore alle nuove generazioni.