Orsini avverte: l’Europa deve agire o rischia di essere stritolata

Orsini avverte: l'Europa deve agire o rischia di essere stritolata
Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, ha recentemente condiviso la sua visione su come l’Europa debba affrontare le sfide attuali per rimanere competitiva nel panorama globale. Durante la chiusura del festival dell’Economia di Trento, Orsini ha affermato con fermezza che, pur essendo un europeista convinto, è necessario un cambiamento profondo per il sistema europeo. Le sue parole risuonano come un monito: l’Europa deve riformarsi o rischia di essere “stritolata” dalla concorrenza di potenze come gli Stati Uniti e la Cina.
l’urgenza della riforma europea
Orsini ha sottolineato che l’Europa si trova in una posizione di vulnerabilità a causa della lentezza nelle decisioni politiche e istituzionali. Ha messo in evidenza che il processo decisionale attuale non è sufficientemente rapido per rispondere alle esigenze dell’industria, il che potrebbe tradursi in perdite significative per le imprese europee, molte delle quali sono già riconosciute a livello globale per la loro eccellenza.
Tra i temi principali del suo intervento, ha spiccato la semplificazione normativa. L’Europa è spesso vista come un’area con barriere interne che ostacolano la competitività. Citando l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, Orsini ha evidenziato come i dazi interni all’UE possano escludere aziende non europee dal mercato, richiedendo quindi un’attenta revisione delle politiche commerciali.
il ruolo della germania
Un altro punto cruciale del discorso di Orsini è stato il legame con la Germania, considerata il motore economico dell’Europa. Con l’arrivo di Friedrich Merz alla guida dell’Unione Cristiano-Democratica (CDU), ci sono segnali di apertura riguardo alla questione del debito, che potrebbero favorire una cooperazione più forte tra Italia e Germania. Orsini ha affermato: “L’arrivo di Merz che ha aperto al debito ci consentirà di poter creare con la Germania una forte interconnessione”, sottolineando l’importanza di una solidarietà economica tra i Paesi europei.
La salute economica dell’Europa è interconnessa, e Orsini ha avvertito che “se va male la Germania, noi non siamo felici”. Questo richiamo alla solidarietà è particolarmente rilevante in un periodo di crisi energetica e inflazione crescente, che colpiscono in modo differenziato i vari Stati membri.
stabilità politica e investimenti
Un aspetto fondamentale del discorso di Orsini è stata la necessità di stabilità politica all’interno dei governi europei. La pianificazione a lungo termine è vitale per le imprese, e la mancanza di stabilità può ostacolare il raggiungimento di obiettivi strategici. “Tutti devono fare i compiti a casa”, ha sottolineato, evidenziando che, sebbene l’Europa abbia risposto bene alla pandemia di COVID-19, ora è fondamentale un cambio di passo, specialmente in un contesto di stagnazione della produzione industriale.
In questo scenario, Orsini ha ribadito l’urgenza di adottare misure di sostegno per incentivare gli investimenti, sottolineando che la transizione verso un’economia più sostenibile e innovativa richiede risorse e impegni strategici. Le imprese europee devono essere messe in condizione di competere a livello globale.
La partecipazione di Orsini al festival dell’Economia di Trento ha rappresentato un’importante opportunità per riflettere sulle direzioni future dell’Europa. La sua riflessione non è solo un invito al cambiamento, ma un appello a tutti gli attori economici e politici a unirsi per costruire un’Europa più forte e competitiva. Senza un cambiamento deciso e radicale, l’Europa rischia di perdere il suo posto nel panorama globale, un esito dannoso non solo per le singole nazioni, ma per l’intero progetto europeo.