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Dalla Diaz al G8: la controversa nomina di Filippo Ferri scatena polemiche a Monza

Dalla Diaz al G8: la controversa nomina di Filippo Ferri scatena polemiche a Monza

Dalla Diaz al G8: la controversa nomina di Filippo Ferri scatena polemiche a Monza

La recente nomina di Filippo Ferri a questore di Monza e Brianza ha scatenato un acceso dibattito pubblico, sollevando interrogativi e preoccupazioni tra i cittadini. A partire dal 1° giugno, Ferri assumerà un ruolo di grande responsabilità nella gestione della sicurezza pubblica, ma il suo passato, legato ai tragici eventi del G8 di Genova nel 2001, pesa come un macigno sulla sua carriera. Condannato nel 2012 a tre anni e otto mesi di reclusione per falso e calunnia, Ferri è stato riconosciuto dalla Corte di Cassazione come uno dei protagonisti del «massacro» avvenuto nella Scuola Diaz, un episodio che ha segnato la storia recente del nostro Paese.

il passato di ferri e la scorsa della scuola diaz

La Scuola Diaz, durante il summit, divenne teatro di una violenta irruzione da parte delle forze dell’ordine, che si tradusse in una serie di abusi e violenze indescrivibili. Amnesty International ha descritto questi eventi come «la più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la Seconda guerra mondiale». In questo contesto, Ferri, all’epoca capo della squadra mobile di La Spezia, si trovava a gestire una situazione esplosiva, contribuendo a una narrazione ufficiale che cercava di nascondere la verità su quanto accaduto.

Il suo passato non è solo un ricordo scomodo, ma una condanna che ha avuto ripercussioni significative sulla sua carriera. Dopo la sentenza nel 2012, Ferri fu costretto a lasciare la polizia, ma non passò molto tempo prima che trovasse una nuova occupazione nel mondo del calcio, diventando responsabile della sicurezza per il Milan. Questa promozione ha sollevato ulteriori polemiche, poiché molti hanno visto in essa una sorta di riabilitazione per un individuo che, secondo molti, avrebbe dovuto affrontare le conseguenze delle sue azioni in modo molto più severo.

la mobilitazione dei cittadini

Ora, a tredici anni dalla condanna, la nomina di Ferri a questore è stata accolta da una mobilitazione cittadina che ha portato alla creazione di una raccolta firme. I cittadini brianzoli hanno espresso il loro forte dissenso, chiedendo che il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, riconsideri la decisione di assegnare a Ferri un ruolo così cruciale. In una lettera aperta indirizzata a Piantedosi, evidenziano la gravità dei fatti accaduti nella Scuola Diaz e il comportamento di Ferri, accusato di aver occultato la verità su quegli eventi.

La lettera sottolinea come, in presenza di una condanna definitiva per crimini legati all’ordine pubblico, la nomina di Ferri risulti non solo inopportuna ma anche un’offesa all’intera comunità. La raccolta firme ha ottenuto un’adesione significativa in tempi brevi, dimostrando quanto sia viva e attiva la coscienza civica in Lombardia.

il dibattito nazionale

Le reazioni alla nomina di Ferri non si limitano al territorio brianzolo. La questione ha sollevato un dibattito nazionale, coinvolgendo esperti di diritto, politici e attivisti per i diritti umani. Molti hanno chiesto di riconsiderare non solo la nomina di Ferri, ma anche la necessità di un ripensamento generale sul modo in cui le istituzioni gestiscono le carriere di individui con un passato controverso.

La vicenda di Filippo Ferri è solo un capitolo di una storia ben più ampia, che ci ricorda l’importanza della memoria storica e della giustizia. Mentre la raccolta firme continua a crescere, la società civile si dimostra pronta a lottare per i propri diritti e per la tutela della democrazia, chiedendo un’azione concreta e responsabile da parte delle autorità competenti.