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Disabile in carrozzina coinvolto in un furto: la sorprendente accusa di complicità

Disabile in carrozzina coinvolto in un furto: la sorprendente accusa di complicità

Disabile in carrozzina coinvolto in un furto: la sorprendente accusa di complicità

Un episodio singolare e preoccupante ha scosso la tranquillità di Cervia e Punta Marina Terme, località della riviera romagnola. Due uomini, un 51enne e un 64enne, sono stati accusati di aver svaligiato due gioiellerie, portando via un bottino di circa 40 mila euro. Ciò che ha catturato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica è stata la presenza di un disabile in carrozzina tra i sospettati, il quale avrebbe svolto il ruolo di “palo” durante i colpi.

I fatti del furto

I fatti risalgono all’8 e al 18 aprile 2023. In queste date, i due uomini, dotati di attrezzature specifiche, avrebbero utilizzato una fresa per praticare un foro circolare nelle vetrine blindate delle gioiellerie, riuscendo così ad accedere ai preziosi custoditi all’interno. Questa modalità operativa ha rivelato non solo la pianificazione del furto, ma anche un certo grado di competenza tecnica da parte dei malviventi. Le gioiellerie colpite non erano semplici punti di vendita, ma anche attività familiari ben radicate nel tessuto commerciale della zona.

L’indagine e il ruolo del disabile

L’indagine ha preso avvio grazie a segnalazioni da parte di cittadini che avevano notato movimenti sospetti. I carabinieri, dopo aver effettuato appostamenti e visionato le immagini delle telecamere di sorveglianza, hanno ricostruito la dinamica dei furti. È emerso che il disabile, in possesso di una sedia a rotelle motorizzata, sarebbe stato posizionato nei pressi delle gioiellerie per avvisare i complici in caso di arrivo di forze dell’ordine o di clienti. Questo particolare ha sollevato interrogativi sulla scelta di utilizzare una persona con disabilità in un piano criminoso, ponendo questioni etiche e morali.

Conseguenze legali e reazioni sociali

Il 51enne e il 64enne sono stati arrestati e sono comparsi davanti al Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) per l’interrogatorio di garanzia. La procura ha richiesto per entrambi l’obbligo di firma e il divieto di uscire la sera, misure necessarie per prevenire ulteriori reati e garantire la sicurezza pubblica. La presenza del disabile ha complicato la situazione legale, aprendo un dibattito su come trattare una persona coinvolta in attività illecite, ma che presenta una condizione di vulnerabilità.

Le conseguenze legali per i tre uomini coinvolti non sono da sottovalutare. Il reato di furto aggravato, in particolare se commesso in gruppo e con l’uso di strumenti atti a superare le misure di sicurezza, prevede pene severe. Le indagini sono ancora in corso e gli inquirenti stanno cercando di capire se ci siano ulteriori complici o se il piano criminale fosse più ampio. Si sta anche valutando la provenienza della fresa utilizzata per i furti, un attrezzo che potrebbe essere stato rubato o acquistato in maniera illecita.

Questa situazione complessa mette in evidenza non solo i rischi associati ai furti nelle gioiellerie, ma anche le difficoltà legate all’inclusione delle persone con disabilità nella società. Il caso è destinato a rimanere sotto i riflettori, mentre le autorità continuano le indagini e la comunità si interroga su come affrontare e prevenire episodi simili in futuro.