Piccole imprese e intelligenza artificiale: la necessità di formazione e supporto secondo Cafà di CIFA FonARCom

Piccole imprese e intelligenza artificiale: la necessità di formazione e supporto secondo Cafà di CIFA FonARCom
Nell’attuale panorama economico in rapida evoluzione, l’intelligenza artificiale (IA) sta trasformando il modo in cui le aziende operano. Questo cambiamento, tuttavia, può risultare particolarmente impegnativo per le piccole imprese, che spesso non dispongono delle risorse necessarie per affrontare le nuove tecnologie. Andrea Cafà, presidente della Confederazione Italiana della Formazione e dell’Assistenza (CIFA) e di FonARCom, ha recentemente condiviso le sue preoccupazioni e proposte durante l’incontro “L’etica e la sostenibilità del lavoro nell’era dell’intelligenza artificiale”, tenutosi al Festival del Lavoro di Genova.
L’importanza della formazione per le piccole imprese
Cafà ha sottolineato l’importanza di un approccio proattivo nell’affrontare la transizione verso una maggiore integrazione dell’IA nelle piccole imprese. “Le piccole imprese vanno accompagnate a partire dalle attività di alfabetizzazione sul digitale“, ha affermato. Questa affermazione evidenzia una delle sfide principali: molte piccole aziende mancano delle competenze necessarie per navigare nel mondo digitale e per sfruttare appieno le potenzialità dell’IA. La formazione diventa quindi un elemento cruciale per garantire che queste imprese non solo sopravvivano, ma prosperino in un contesto di crescente digitalizzazione.
FonARCom, il fondo paritetico interprofessionale per la formazione continua, ha risposto a questa esigenza sviluppando programmi di formazione gratuiti, accessibili a tutti i lavoratori e le imprese che desiderano migliorare le proprie competenze. Questi corsi non si limitano a fornire conoscenze tecniche, ma si concentrano anche sullo sviluppo di una mentalità imprenditoriale che favorisca l’innovazione e l’adattamento alle nuove tecnologie.
L’Osservatorio sull’IA e il suo impatto
Inoltre, Cafà ha menzionato l’importanza dell’Osservatorio sull’IA, un’iniziativa creata per valutare l’impatto dell’intelligenza artificiale sulle aziende e per monitorare come essa venga accolta dai lavoratori. L’osservatorio ha come obiettivo quello di:
- Raccogliere dati
- Analizzare le tendenze
- Fornire alle piccole imprese informazioni utili per prendere decisioni informate riguardo all’implementazione dell’IA
Questo è particolarmente rilevante in un momento in cui le tecnologie avanzate possono sembrare intimidatorie e complesse per chi non ha esperienza diretta.
Opportunità e sfide dell’IA
La formazione e l’alfabetizzazione digitale rappresentano quindi non solo una necessità, ma una vera e propria opportunità. Secondo Cafà, le piccole imprese che si impegnano a investire in formazione e aggiornamento delle competenze del personale possono non solo migliorare la propria competitività, ma anche contribuire in modo significativo alla crescita economica del paese. L’adozione dell’IA, infatti, non deve essere vista come una minaccia, ma come uno strumento di potenziamento delle capacità lavorative.
Un altro aspetto fondamentale sollevato durante l’incontro riguarda l’etica nel lavoro e la sostenibilità dell’uso dell’IA. Cafà ha messo in guardia contro il rischio di una disuguaglianza crescente nel mercato del lavoro, sottolineando che l’IA potrebbe amplificare le disparità esistenti se non gestita correttamente. È quindi fondamentale che le politiche di formazione non solo affrontino le competenze tecniche, ma anche le implicazioni etiche e sociali dell’uso dell’IA.
In Italia, il settore delle piccole e medie imprese (PMI) rappresenta una quota significativa dell’economia nazionale. Le PMI, che costituiscono oltre il 99% delle aziende italiane e impiegano circa il 70% della forza lavoro, hanno un ruolo cruciale nel futuro economico del paese. Pertanto, il successo o il fallimento di queste imprese avrà un impatto diretto sul benessere economico e sociale della nazione.
In questo contesto, è importante che le istituzioni pubbliche, le associazioni di categoria e le organizzazioni come CIFA e FonARCom collaborino per sviluppare strategie e programmi di supporto mirati. La creazione di reti di collaborazione tra aziende, istituti di formazione e centri di ricerca potrebbe facilitare la condivisione di buone pratiche e risorse, rendendo più accessibile la formazione sull’IA e sul digitale.
Cafà ha concluso il suo intervento enfatizzando che il futuro del lavoro non è solo una questione di tecnologia, ma di persone. Le aziende devono mettere al centro le loro risorse umane, investendo nella loro formazione e crescita, affinché i lavoratori possano affrontare le sfide del futuro con competenza e fiducia. Solo attraverso un approccio integrato e inclusivo sarà possibile costruire un’economia resiliente, in grado di affrontare le sfide dell’era digitale e di garantire un lavoro dignitoso e sostenibile per tutti.