Professori, intellettuali e scrittori lanciano un appello: Non dimenticate di votare!

Professori, intellettuali e scrittori lanciano un appello: Non dimenticate di votare!
Il mondo della cultura italiana si mobilita in vista dei referendum che si terranno l’8 e il 9 giugno. Una vasta schiera di professori, intellettuali e scrittori si unisce in un appello forte e chiaro: “Andate a votare”. Questo invito coinvolge figure di spicco come Alessandro Barbero, Tomaso Montanari, Antonio Scurati, Gabriella Genisi, Carlo Lucarelli, Maurizio De Giovanni e Andrea Vitali, che hanno espresso le loro opinioni sui social network della Cgil, promotrice di quattro dei cinque quesiti referendari.
L’importanza del voto nella democrazia
Alessandro Barbero, noto storico e professore, ha descritto il referendum come un momento cruciale per la democrazia, paragonandolo alla pratica democratica degli antichi Ateniesi. “Il referendum è il momento in cui la nostra democrazia assomiglia a quella degli antichi Ateniesi, in cui tu sei lì sulla collina, hai l’ordine del giorno e gridi ‘Voglio questa cosa’ oppure ‘Non la voglio’. La maggioranza vince”, ha dichiarato Barbero, sottolineando l’importanza di mantenere vivo il legame con le origini della democrazia.
Tomaso Montanari, rettore dell’Università per Stranieri di Siena, ha enfatizzato il ruolo fondamentale del lavoro nella democrazia. “L’8 e il 9 giugno abbiamo la grandissima occasione di riprendere in mano la nostra democrazia. La democrazia è fatta di diritti ed è fatta di persone, e negli ultimi anni abbiamo distrutto i diritti e, di conseguenza, le persone”, ha affermato. Montanari ha avvertito che i recenti sviluppi hanno eroso i diritti dei lavoratori, dando più potere ai datori di lavoro. “Questi referendum sono un’occasione per invertire la rotta, per il lavoro e anche per dare diritti a chi vive nel nostro Paese in pace”, ha aggiunto, esortando a votare per difendere la democrazia in un contesto globale dove i diritti civili sono sempre più sotto attacco.
Votare come esercizio di democrazia
Antonio Scurati, autore del romanzo “M”, ha condiviso la sua visione sul diritto di voto. “Votare è un esercizio di democrazia”, ha sottolineato. Ha fatto un appello a tutti i democratici, indipendentemente dalla loro inclinazione politica: “Votare è un gesto democratico, la democrazia va custodita”. Scurati ha anche evidenziato la difficile situazione lavorativa in Italia, dove i diritti dei lavoratori sembrano essere sempre più vulnerabili. “L’Italia è un Paese fondato sul lavoro e oggi purtroppo sfrutta il lavoro, anche il lavoro legale”, ha affermato, sostenendo l’importanza di votare sì ai referendum.
Gabriella Genisi, autrice della serie gialla di Lolita Lobosco, ha espresso la sua determinazione a votare. “Andrò a votare cinque sì perché i diritti non tolgono nulla a nessuno, anzi, aggiungono per tutti”. Le parole di Genisi risuonano come un invito a considerare il voto come un’opportunità per rafforzare i diritti di tutti i cittadini, senza escludere nessuno.
Un coro di voci a sostegno del voto
Anche i giallisti Carlo Lucarelli e Maurizio De Giovanni hanno partecipato attivamente all’appello. Lucarelli ha affermato: “Io andrò a votare perché è un dovere, perché è un diritto, ma soprattutto perché serve”. Per lui, il voto rappresenta un’opportunità per affrontare questioni vitali come il lavoro e i diritti civili. “Andare a votare significa contribuire a una battaglia di civiltà”, ha aggiunto De Giovanni. Lo scrittore ha sottolineato che i referendum rappresentano un baluardo nella salvaguardia dei diritti dei lavoratori e della dignità delle persone.
Infine, Andrea Vitali, celebre autore di romanzi ambientati in provincia, ha messo in evidenza l’importanza del voto per il benessere delle persone comuni. “Il voto riguarda la vita delle persone, la loro dignità e sicurezza”, ha affermato, richiamando l’attenzione sulla necessità di garantire diritti e opportunità a tutti i cittadini.
In un’epoca in cui il dibattito sui diritti civili e sul lavoro è sempre più acceso, l’appello di questi intellettuali rappresenta non solo un invito al voto, ma anche un richiamo alla responsabilità collettiva di proteggere la democrazia. Essi si uniscono in un coro di voci che enfatizzano l’importanza della partecipazione attiva dei cittadini nei processi democratici, sottolineando che ogni voto conta e che ogni cittadino ha il potere di influenzare il futuro del proprio Paese. L’8 e il 9 giugno, dunque, si prospetta come un momento cruciale per l’Italia, dove la scelta di andare a votare può segnare un passo fondamentale verso una democrazia più forte e inclusiva.