Rivoluzione nella sicurezza: come il Cni propone di ripensare le aree di carico e scarico merci

Rivoluzione nella sicurezza: come il Cni propone di ripensare le aree di carico e scarico merci
Il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare nei porti, sta acquisendo sempre più rilevanza, specialmente alla luce dei recenti dati sugli infortuni. Durante la tredicesima Giornata Nazionale dell’Ingegneria della Sicurezza, tenutasi a Salerno, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) ha lanciato un appello chiaro: è fondamentale investire nelle aree di carico e scarico merci per migliorare la sicurezza portuale. Il settore marittimo, infatti, presenta uno dei tassi di incidenti sul lavoro più elevati, nonostante i progressi realizzati negli ultimi anni.
L’importanza della sicurezza sul lavoro
Il Ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha evidenziato come la sicurezza sul lavoro debba essere considerata un fattore imprescindibile per lo sviluppo produttivo. La sicurezza e la produttività non possono essere viste come entità separate; devono essere integrate in ogni aspetto della gestione aziendale. Calderone ha sottolineato che le misure preventive e la formazione continua sono essenziali per ridurre il numero degli infortuni.
Dati sugli incidenti nel settore
Secondo i dati diffusi dall’INAIL, nel 2023 sono state registrate 44.419 denunce di incidenti nel settore dei trasporti e magazzinaggio, di cui 34.628 riconosciute come incidenti effettivi. Sebbene il numero totale di incidenti non sia il più elevato rispetto ad altri comparti, il tasso di rischio rimane allarmante, con 38,1 denunce ogni 1.000 occupati. Questo dato evidenzia la necessità di interventi mirati per migliorare le condizioni di sicurezza nei porti.
Uno studio condotto dalla società di consulenza Rightship ha rivelato che il 50% degli incidenti nel settore dei trasporti marittimi avviene nelle aree portuali, come banchine e terminal container. L’INAIL ha fornito dettagli sui trend degli incidenti nei porti italiani, mostrando che, tra il 2019 e il 2023, si è registrato un calo degli incidenti, ma la riduzione è meno marcata rispetto ad altri settori dei trasporti.
Criticità nelle attività di movimentazione
Le attività di movimentazione delle merci nei porti rappresentano un’area di particolare criticità. Le statistiche mostrano che il numero di incidenti legati a questa attività è ancora troppo alto e richiede un’attenzione urgente. Gli esperti hanno sottolineato la necessità di un approccio proattivo, che preveda:
- Ridefinizione del layout delle aree di carico e scarico.
- Ristrutturazione della catena di movimentazione.
- Formazione continua dei lavoratori sui rischi specifici.
È cruciale che ogni lavoratore sia adeguatamente preparato per affrontare le sfide quotidiane nei porti, dove la movimentazione di carichi pesanti e le operazioni in spazi ristretti comportano rischi significativi.
Tecnologie emergenti per la sicurezza
Durante l’incontro, è stato discusso il ruolo delle tecnologie emergenti nella sicurezza portuale. L’adozione di sistemi digitali per il controllo delle operazioni e la manutenzione degli spazi di lavoro potrebbe contribuire a prevenire incidenti. La digitalizzazione facilita la raccolta e l’analisi dei dati sugli incidenti, permettendo una comprensione più profonda delle dinamiche che portano agli infortuni.
L’analisi degli infortuni nel settore portuale ha rivelato che le lesioni più comuni includono fratture, schiacciamenti e annegamenti. È quindi essenziale che le misure di prevenzione si concentrino su queste tipologie di incidenti. Gli esperti hanno proposto di implementare un piano nazionale per la sicurezza nei porti, coinvolgendo tutti gli attori della filiera.
In conclusione, l’incontro ha rappresentato un’importante opportunità per riflettere sulle sfide della sicurezza nei porti e sull’importanza di un approccio integrato che coinvolga tutte le parti interessate. Investire nella sicurezza significa investire nel futuro del settore portuale italiano, garantendo un ambiente di lavoro più sicuro per tutti.