Minacce su Instagram: l’amico di Michelle Causo svela il misterioso messaggio dal carcere di Oliver

Minacce su Instagram: l'amico di Michelle Causo svela il misterioso messaggio dal carcere di Oliver
Il 29 giugno 2023, il quartiere Primavalle di Roma è stato scosso da un tragico evento che ha segnato profondamente la vita di molti. Michelle Causo, una giovane di soli 21 anni, è stata uccisa, e da allora il suo nome è diventato un simbolo di una violenza che colpisce in modo indiscriminato le vite dei giovani. L’omicidio ha portato all’arresto di Oliver, un cittadino di origine cingalese, attualmente in carcere, il quale sorprendentemente continua a comunicare con il mondo esterno attraverso i social media, in particolare Instagram.
Le minacce su Instagram
Recentemente, un amico di Michelle, Valerio Rossi, di 20 anni, ha ricevuto un messaggio inquietante su Instagram. Il messaggio recitava: «Vuoi fare la stessa fine di Michelle? Come ti becco ti ammazzo». Questo testo ha lasciato Valerio sconvolto. L’account che ha inviato il messaggio porta il nome di Oliver e vanta oltre 11 mila follower, ma secondo Valerio potrebbe trattarsi di un fake. Chi scrive si presenta come un “amico di Oliver, uno che ha fatto il carcere con lui”, alimentando così un clima di paura e intimidazione.
Valerio ha raccontato di aver ricevuto anche fotografie di ragazzi in cella, in cui ha riconosciuto Oliver. Ha affermato: «Non ci sono dubbi». Nonostante avesse visto l’assassino di Michelle solo tre volte prima dell’omicidio, è stato comunque in grado di identificarlo dalle immagini inviate. La famiglia di Michelle ha confermato le affermazioni di Valerio, dicendo di aver parlato con un altro detenuto che ha confermato l’uso dei social media da parte di Oliver.
La denuncia e il clima di paura
Questa situazione ha sollevato interrogativi inquietanti sulla sicurezza e sulla possibilità che un criminale condannato possa continuare a intimidire le persone anche dietro le sbarre. Valerio ha sporto denuncia alla polizia postale, ma nel frattempo si sente profondamente minacciato. Ha dichiarato: «Oliver sembra quasi ossessionato da Michelle, anche a distanza di anni. Non gli è bastato ucciderla: vuole infangarla anche da morta».
La denuncia presentata da Valerio ha messo in luce non solo le minacce ricevute, ma anche l’atteggiamento sprezzante di Oliver nei confronti della vittima. Frasi come «lei si drogava come una tossica, era una poco di buono. Meritava di essere fatta a pezzi e buttata nelle fogne» sono state riportate nel documento e mostrano un lato inquietante della psicologia dell’assassino. Questi commenti non solo feriscono la memoria di Michelle, ma rivelano anche una mentalità che giustifica la violenza e il disprezzo nei confronti delle donne.
La necessità di una riflessione profonda
Le forze dell’ordine sono attualmente al lavoro per identificare chi si nasconde dietro l’account Instagram che ha inviato le minacce a Valerio. Tuttavia, al momento l’autore rimane anonimo. Valerio è convinto che si tratti di Oliver o di qualcuno che, in sua vece, sta cercando di difenderlo. Ha aggiunto: «Anche se lo condannassero a un solo anno in più, per me significherebbe tanto», sottolineando il desiderio di giustizia non solo per Michelle, ma anche per tutti coloro che sono stati colpiti dalla sua tragica morte.
La vicenda di Michelle Causo non è solo una storia di violenza, ma rappresenta anche una riflessione più ampia sulla condizione delle donne nella società contemporanea. La violenza di genere e l’uso dei social media come strumento di intimidazione sono temi che richiedono un’attenta analisi e un intervento deciso da parte delle istituzioni.
In un mondo sempre più interconnesso, è fondamentale che le autorità competenti prendano misure adeguate per garantire la sicurezza delle persone minacciate e per prevenire che simili situazioni possano ripetersi. La storia di Michelle Causo deve servire da monito e da spinta per un cambiamento reale. La società deve unirsi per combattere la violenza e per sostenere le vittime, affinché tragedie come questa non accadano mai più.