Un medico licenziato dopo aver lasciato il turno in anticipo per paura di un infarto: la storia di un cardiopatico e la Croce Verde di Jesolo

Un medico licenziato dopo aver lasciato il turno in anticipo per paura di un infarto: la storia di un cardiopatico e la Croce Verde di Jesolo
La salute dei medici riveste un’importanza cruciale, eppure cosa accade quando un professionista della salute si trova a fronteggiare una crisi personale durante il turno di lavoro? Questo interrogativo è al centro di un controverso caso che ha coinvolto un medico della Croce Verde di Jesolo, licenziato per quella che è stata definita una «grave inadempienza» dopo aver abbandonato il posto di lavoro a causa del timore di un infarto.
Il medico, già paziente cardiopatico, aveva subito un intervento chirurgico per l’inserimento di quattro stent coronarici. Durante un turno di lavoro, ha avvertito un forte dolore al petto, un sintomo particolarmente allarmante per chi ha una storia clinica come la sua. Nonostante i tentativi iniziali di gestire la situazione con farmaci e monitoraggio, la preoccupazione per un potenziale attacco cardiaco è diventata insostenibile.
la decisione di lasciare il lavoro
L’avvocato del medico, Luca Pavanetto, ha chiarito che la decisione di lasciare il lavoro non è stata presa alla leggera. Dopo aver atteso senza miglioramenti, il medico ha ritenuto che l’unico modo per comprendere la gravità della situazione fosse sottoporsi a un elettrocardiogramma. La serietà della sua condizione lo ha portato a recarsi al pronto soccorso di Jesolo.
La situazione si è complicata ulteriormente quando il punto di primo soccorso di Ca’ Savio, dove il medico stava lavorando, si è trovato in emergenza. L’infermiere presente era stato chiamato via con un’ambulanza per un codice giallo, lasciando il medico da solo. Con il timore crescente di un infarto, ha agito rapidamente:
- Ha preso la propria auto.
- Si è diretto verso l’ospedale di Jesolo.
- Ha avvisato il direttore della Croce Verde mentre era in viaggio, alle 20.12, dimostrando così la sua intenzione di mantenere la comunicazione.
la reazione al licenziamento
Nonostante le circostanze straordinarie e il tempestivo avviso, pochi giorni dopo il suo ritorno al lavoro, il medico ha ricevuto una lettera di licenziamento per «grave inadempienza». Questo ha scatenato incredulità e indignazione, non solo da parte del diretto interessato, ma anche della comunità medica e dei cittadini, che si sono chiesti se sia giusto punire un professionista della salute per aver cercato di proteggere la propria vita.
La questione solleva interrogativi più ampi riguardanti le politiche di salute e sicurezza sul lavoro, in particolare nel settore sanitario, dove il benessere degli operatori è cruciale per garantire un servizio di qualità ai pazienti. È fondamentale che le organizzazioni sanitarie considerino le reali condizioni di salute dei loro dipendenti e agiscano con empatia e comprensione nei momenti di crisi.
L’avvocato Pavanetto ha dichiarato che il suo assistito è determinato a far valere i suoi diritti e ha già avviato le pratiche per una citazione a giudizio contro la Croce Verde, pur essendo aperto a una soluzione conciliativa. Ha sottolineato che “i medici, prima di essere professionisti, sono persone che si dedicano al bene sociale”, evidenziando l’importanza di una gestione più umana delle problematiche legate alla salute dei professionisti.
la necessità di una riflessione
Questa vicenda non è un caso isolato. Negli ultimi anni, sono emersi diversi casi in Italia e all’estero di medici e operatori sanitari che hanno affrontato ripercussioni per aver preso decisioni legate alla propria salute. La pressione per mantenere elevati standard di assistenza e la paura di sanzioni possono portare a scelte discutibili, sia per il personale che per i pazienti.
Mentre si attende l’evoluzione di questo caso, è fondamentale che la discussione su come affrontare situazioni simili diventi una priorità per le istituzioni sanitarie. Non si può dimenticare che la salute dei medici è direttamente correlata alla qualità delle cure offerte ai pazienti. Una maggiore comprensione e supporto nei confronti di chi lavora nel settore sanitario potrebbe non solo prevenire incidenti simili, ma anche migliorare l’intero sistema sanitario.
In questo contesto, la questione del licenziamento del medico della Croce Verde di Jesolo non è solo legale, ma anche etica e di responsabilità sociale. La salute deve sempre venire prima, anche quando si indossano i panni di chi ha il compito di prendersi cura degli altri.