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L’ex braccio destro della Ferragni delude: la verità dietro la chiusura della società di Chiara

L’ex braccio destro della Ferragni delude: la verità dietro la chiusura della società di Chiara

L’ex braccio destro della Ferragni delude: la verità dietro la chiusura della società di Chiara

Negli ultimi anni, il panorama della moda e dei social media ha visto emergere personalità di spicco, tra cui Chiara Ferragni, imprenditrice e influencer, che ha saputo conquistare il cuore del pubblico e dei mercati. Accanto a lei, il suo fidato manager, Fabio Salvatore Maria Damato, ha giocato un ruolo cruciale. Tuttavia, il recente avvio della sua carriera in proprio non sembra aver portato i risultati sperati.

Dopo la separazione ufficializzata un anno fa da Chiara Ferragni, Damato ha deciso di fondare la sua società di consulenza, Brave srl, con l’intento di sfruttare l’esperienza accumulata nel settore. Tuttavia, i risultati finanziari del primo bilancio approvato, relativo al 2024, sono tutt’altro che brillanti. Con un fatturato di 30.075 euro e un utile netto di 13.216 euro, i numeri evidenziano come il percorso di Damato sia ben lontano da quello vissuto al fianco della Ferragni, dove le cifre si aggiravano su ben altre dimensioni. Anche se è difficile parlare di fallimento, è chiaro che il cammino intrapreso dall’ex braccio destro di Chiara non è stato facile.

La situazione di Chiara Ferragni

Contemporaneamente, la situazione imprenditoriale di Chiara Ferragni non è affatto rosea. I bilanci della Fenice Retail, la società creata per gestire i negozi fisici del brand, mostrano difficoltà significative. I documenti contabili depositati in Camera di commercio evidenziano che la società, già da un anno, si trovava in una condizione critica, con un patrimonio netto negativo e perdite ingenti. Ecco alcuni dati chiave:

  1. Nel 2023, la rete di negozi aveva incassato 419.001 euro.
  2. Nel 2024, questa cifra è scesa a 329.449 euro.
  3. Entrambe le annualità si sono chiuse in perdita: 530.531 euro nel 2023 e 684.223 euro nel 2024.

Questi dati pongono interrogativi sulla sostenibilità della rete di distribuzione fisica dei prodotti Chiara Ferragni, un marchio che, fino a qualche anno fa, sembrava inarrestabile.

Un episodio emblematico

Un episodio particolarmente significativo è avvenuto durante l’assemblea di approvazione dei bilanci di Fenice Retail, dove Chiara Ferragni ha interagito in modo singolare con sé stessa. Infatti, il verbale dell’assemblea riporta una conversazione tra il Presidente e il socio unico, entrambi rappresentati dalla Ferragni. Durante la riunione, la Presidente ha chiesto se il socio unico intendesse coprire le perdite e procedere alla ricostituzione del capitale sociale. La risposta, sorprendentemente, è stata negativa. Chiara Ferragni ha quindi richiesto di prendere atto dello scioglimento della società, poiché il capitale era sceso sotto il minimo di legge. Questo scenario ha il sapore di una sceneggiata, sollevando interrogativi sulla gestione aziendale e sulla direzione futura del marchio.

Verso la chiusura di Fenice Retail

La nomina di Claudio Calabi come liquidatore della società rappresenta un ulteriore passo verso la chiusura definitiva di Fenice Retail. Calabi dovrà affrontare il compito arduo di azzerare le perdite e gestire la liquidazione dell’azienda, un processo che implica sfide logistiche e finanziarie, oltre a una riflessione sui motivi di un simile declino. Il marchio Chiara Ferragni, lanciato con grande successo e visibilità, appare ora in difficoltà, sollevando interrogativi su come sia stato possibile arrivare a questo punto.

La situazione di Damato e della Ferragni svela una narrazione più ampia, che riguarda non solo le loro carriere individuali, ma anche il contesto del settore della moda e della comunicazione digitale. La vita di un influencer e imprenditore oggi è segnata da una serie di sfide, tra cui la gestione della propria immagine pubblica e le aspettative del mercato.

In un settore in continua evoluzione, dove il pubblico è sempre più esigente e le tendenze cambiano rapidamente, le strade di chi un tempo sembrava inarrestabile possono prendere direzioni inaspettate. La chiusura di Fenice Retail è solo un capitolo di una storia più complessa, che invita a riflettere sulle dinamiche tra successo e fallimento. Mentre Chiara Ferragni affronta il doloroso epilogo di un progetto ambizioso, Fabio Damato deve ora confrontarsi con le difficoltà di avviare una nuova impresa in un panorama competitivo.

Nel frattempo, la comunità di follower e fan di Chiara Ferragni osserva con attenzione l’evolversi della situazione, sperando che entrambe le parti riescano a trovare una nuova strada per il futuro, sia nel mondo della moda che in quello imprenditoriale. Le avventure e le disavventure di queste figure emblematiche continuano a catturare l’attenzione, rivelando la fragilità del successo e l’importanza di una gestione oculata in un settore tanto volatile quanto affascinante.