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Una 42enne piemontese sopravvive per 7 ore nel buio dopo un volo in un dirupo

Una 42enne piemontese sopravvive per 7 ore nel buio dopo un volo in un dirupo

Una 42enne piemontese sopravvive per 7 ore nel buio dopo un volo in un dirupo

La storia di resilienza e sopravvivenza di una donna di 42 anni, residente nella Valle Grana, in provincia di Cuneo, ha catturato l’attenzione di molti dopo un drammatico incidente avvenuto nella notte tra mercoledì 24 e giovedì 25 giugno. La donna, alla guida della sua Fiat Panda, ha perso il controllo del veicolo mentre percorreva la strada che conduce a Castelmagno, un comune montano noto per i suoi paesaggi spettacolari e le tradizioni alpine. L’auto è precipitata per circa 30 metri in un dirupo, lasciando la donna bloccata in una situazione di pericolo e isolamento.

L’incidente: il volo nel buio della notte

L’incidente è avvenuto intorno alle 20, quando la donna si stava dirigendo verso la borgata Chiappi, a pochi chilometri dal centro di Campolino. Non sono ancora chiare le cause che hanno portato alla perdita di controllo del mezzo; tuttavia, le strade di montagna possono rivelarsi particolarmente insidiose, soprattutto quando sono bagnate o scivolose. Dopo un volo di 30 metri, la Fiat Panda si è fermata in una posizione precaria, ma fortunatamente la donna è riuscita a uscire dall’abitacolo e a mettersi in salvo, nonostante il buio e l’ansia che la circondavano.

La lotta per la sopravvivenza

Una volta fuori dall’auto, la 42enne ha affrontato una lunga attesa di circa sette ore, immersa nel buio e nella solitudine del dirupo. È rimasta vigile e lucida, consapevole della gravità della situazione, e ha cercato di mantenere la calma in attesa dei soccorsi. La sua capacità di resistere in quelle condizioni avverse ha dimostrato una forza interiore notevole e una determinazione che ha impressionato i soccorritori.

A dare l’allerta sono stati i familiari, in particolare il padre preoccupato per il ritardo nel rientro della figlia. La tempestività della segnalazione è stata fondamentale per l’avvio delle operazioni di soccorso. Con l’ausilio della geolocalizzazione del cellulare della donna, i soccorritori hanno potuto indirizzarsi verso la sua posizione.

L’intervento dei soccorsi

I soccorsi sono stati coordinati dal personale del soccorso alpino e dai vigili del fuoco, che hanno mobilitato sia la squadra Saf di Cuneo che volontari provenienti da Dronero. Tuttavia, le operazioni di recupero non sono state semplici: per raggiungere la donna è stato necessario disboscare parte dell’area circostante, rendendo il salvataggio ancor più complesso in un contesto montano dove la vegetazione può ostacolare le manovre di soccorso.

Fortunatamente, i soccorritori sono riusciti a localizzarla grazie ai suoi lamenti e, dopo averla trovata, hanno potuto prestarle le prime cure. La donna è stata poi trasportata al pronto soccorso, dove i medici hanno effettuato una diagnosi di frattura al bacino e di un’altra frattura a una mano. Nonostante le lesioni, le condizioni della donna non destano preoccupazione e non ci sono stati rischi per la sua vita.

Un incidente che mette in luce il valore della preparazione

Questo incidente porta alla luce l’importanza della sicurezza stradale, in particolare sulle strade di montagna. Le autorità e gli esperti di sicurezza stradale sottolineano spesso la necessità di prestare particolare attenzione nelle condizioni di guida difficili. Le strade montane, con le loro curve strette e le pendenze ripide, richiedono una maggiore cautela e preparazione da parte degli automobilisti. È essenziale che i conducenti siano consapevoli delle condizioni atmosferiche e dello stato del veicolo prima di intraprendere viaggi in queste aree.

Inoltre, la storia della 42enne piemontese ci ricorda anche l’importanza di avere sempre con sé un mezzo di comunicazione funzionante quando si viaggia in luoghi isolati. La possibilità di contattare i soccorsi in caso di emergenza può fare la differenza tra la vita e la morte.

La vicenda ha colpito profondamente la comunità locale, che ha espresso solidarietà e supporto nei confronti della donna. La sua storia di sopravvivenza e resilienza è diventata un esempio di coraggio, ispirando altri a non perdere mai la speranza, anche nelle situazioni più disperate. Mentre si riprende dalle ferite fisiche, la donna rappresenta un simbolo di determinazione e forza, un messaggio positivo per tutti coloro che affrontano sfide difficili nella vita.