Il 16 ottobre 2023, un evento drammatico ha scosso la comunità di Campo Ascolano, nei pressi di Pomezia, coinvolgendo il noto giornalista d’inchiesta Sigfrido Ranucci. Due esplosioni hanno distrutto le sue auto parcheggiate davanti alla sua abitazione, causando danni significativi anche alle proprietà circostanti. Questo attacco ha sollevato interrogativi non solo sulla sicurezza del giornalista, ma anche sulla libertà di informazione in Italia.
la testimonianza di ranucci
In un’intervista a Rainews, Ranucci ha descritto l’accaduto con grande preoccupazione. Ha affermato: «Due ordigni hanno distrutto le automobili parcheggiate davanti casa a Campo Ascolano, alle porte di Roma. Le deflagrazioni sono state così forti da scuotere l’intero quartiere». Questo attacco ha avuto un impatto devastante, non solo per i danni materiali, ma anche per il clima di terrore che ha generato. La situazione è stata ulteriormente aggravata dal fatto che sua figlia era passata davanti all’auto pochi minuti prima dell’esplosione. Ranucci ha sottolineato: «Avrebbero potuto ammazzare una persona, avrebbero potuto ammazzare mia figlia».
l’indagine e le minacce
Le forze dell’ordine, tra cui i carabinieri e la Digos, sono intervenute rapidamente per avviare le indagini. La Direzione Investigativa Antimafia ha aperto un fascicolo per danneggiamento con l’aggravante del metodo mafioso, evidenziando la gravità della situazione. Il pubblico ministero Carlo Villani, coordinato dall’aggiunto Ilaria Calò, è stato incaricato di seguire il caso. Ranucci ha rivelato di aver ricevuto minacce negli ultimi mesi, alimentando le sue preoccupazioni. Ha dichiarato: «C’è un clima di isolamento e di delegittimazione nei miei confronti. Ho ricevuto varie minacce, tutte oggetto di denuncia».
- Proiettile di P38 ricevuto in un pacco.
- Episodi di pedinamento da parte di individui identificati dalla sua scorta.
- Sotto scorta dal 2014 a causa di minacce di morte dalla mafia.
le reazioni istituzionali
Le reazioni all’attacco non si sono fatte attendere. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha definito l’episodio come «un gesto gravissimo, vile, inaccettabile», esprimendo solidarietà a Ranucci e alla sua famiglia. Anche altri esponenti politici, come il leader della Lega Matteo Salvini e la premier Giorgia Meloni, hanno condannato l’accaduto, sottolineando l’importanza di difendere la libertà di informazione.
In un contesto in cui la libertà di stampa è sempre più minacciata, l’esplosione delle auto di Sigfrido Ranucci rappresenta un punto critico nella lotta contro le intimidazioni nei confronti dei giornalisti d’inchiesta. Questo grave episodio non solo ha messo in pericolo la vita di un uomo e della sua famiglia, ma ha anche colpito il cuore della democrazia e della libertà di espressione. La speranza è che le indagini portino a risultati rapidi e che i responsabili di questo atto vile vengano assicurati alla giustizia.
