Investito da un’auto pirata mentre era in sedia a rotelle, la polizia lo multa: «Doveva stare sul marciapiede»

Investito da un'auto pirata mentre era in sedia a rotelle, la polizia lo multa: «Doveva stare sul marciapiede»

Investito da un'auto pirata mentre era in sedia a rotelle, la polizia lo multa: «Doveva stare sul marciapiede»

Matteo Rigamonti

Ottobre 23, 2025

Un drammatico incidente ha colpito Andrea Canessa, un uomo costretto a muoversi su una sedia a rotelle semi-elettrica a causa di un precedente incidente. La sera del 24 luglio, mentre si trovava a Grosseto per prendere una boccata d’aria, è stato travolto da un’auto pirata. L’auto gli è piombata addosso da dietro, senza che il conducente si fermasse nemmeno per verificare le conseguenze del suo gesto. Dopo una breve interazione con un’altra auto in transito, Andrea si è ritrovato a terra, con dolori intensi e un senso di impotenza di fronte a una situazione già complessa.

le difficoltà quotidiane di chi vive con disabilità

L’incidente è avvenuto poco dopo le 22:40. Andrea ha raccontato al Corriere che stava cercando di muoversi in un’area che, a causa di marciapiedi non accessibili, lo ha costretto a scendere sulla carreggiata. «Con la carrozzina sul marciapiede non riuscivo a passare», ha spiegato, evidenziando le difficoltà quotidiane che affronta a causa delle infrastrutture non adeguate. La sua sedia a rotelle si è ribaltata sull’asfalto dopo l’impatto, e solo grazie all’intervento di un automobilista di passaggio è stato soccorso.

Dopo l’incidente, Andrea si è recato al pronto soccorso per accertamenti. Sebbene non avesse subito ferite gravi, i dolori persistenti lo hanno spinto a cercare aiuto medico. «I postumi me li porto ancora addosso», ha dichiarato, sottolineando come la sua condizione di mobilità ridotta sia peggiorata ulteriormente. «A malapena riesco a sollevare le braccia», ha aggiunto, descrivendo l’impatto fisico e psicologico dell’evento.

le conseguenze legali e la multa

Due settimane dopo l’incidente, la polizia ha rintracciato il conducente dell’auto pirata. Tuttavia, il conducente ha fornito una versione dei fatti completamente differente, negando di aver urtato Andrea. «Probabilmente non si è nemmeno accorto di avermi urtato e scaraventato a terra», ha commentato Andrea, lasciando trasparire la frustrazione per una situazione che sembra non avere giustizia.

Il colpo di scena più incredibile è avvenuto due mesi dopo l’incidente, quando Andrea ha ricevuto una multa di 42 euro da parte della polizia municipale. La motivazione? Secondo gli agenti, Andrea avrebbe violato l’articolo 190/1-10 del codice della strada, poiché, in qualità di pedone su sedia a rotelle, circolava sulla carreggiata di via Giusti, nonostante ci fosse un marciapiede disponibile. La multa sarebbe stata ridotta a 33 euro se pagata entro 15 giorni.

Andrea, incredulo, ha commentato: «Sono rimasto basito. Quel marciapiede di certo non è facilmente percorribile. Tra tombini e l’assenza di scivoli per la discesa, assomiglia più a una montagna russa». La sua denuncia mette in luce una questione di accessibilità che molti cittadini con disabilità si trovano a dover affrontare quotidianamente.

l’importanza di politiche pubbliche inclusive

Il caso di Andrea non è isolato. In Italia, le problematiche legate all’accessibilità e alla sicurezza per le persone con disabilità sono un tema di crescente attenzione. Le leggi esistenti spesso non vengono applicate rigorosamente, e le infrastrutture non sono progettate tenendo conto delle esigenze di tutti i cittadini. Molti marciapiedi, infatti, presentano ostacoli che rendono difficile il passaggio delle sedie a rotelle.

In aggiunta, le conseguenze psicologiche degli incidenti come quello di Andrea possono essere devastanti. La paura di muoversi in un ambiente ostile e la sensazione di vulnerabilità possono portare a un isolamento sociale, un fenomeno già diffuso tra le persone con disabilità. La reazione della polizia, che sembra ignorare le reali difficoltà affrontate da Andrea, solleva interrogativi su come le istituzioni percepiscano e trattino le persone con disabilità.

Questo episodio ci ricorda l’importanza di una maggiore sensibilizzazione e di politiche pubbliche più inclusive che possano garantire la sicurezza e il benessere di tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro condizioni fisiche. La storia di Andrea Canessa è un monito per tutti noi: la strada verso l’inclusione è lunga e tortuosa, ma è fondamentale percorrerla con determinazione e responsabilità.