Torino svela un impero di sigarette illegali: 35 milioni di pacchetti contraffatti e schiavitù nel lavoro

Torino svela un impero di sigarette illegali: 35 milioni di pacchetti contraffatti e schiavitù nel lavoro

Torino svela un impero di sigarette illegali: 35 milioni di pacchetti contraffatti e schiavitù nel lavoro

Matteo Rigamonti

Ottobre 23, 2025

Negli ultimi giorni, un’importante operazione congiunta tra i Carabinieri e la Guardia di Finanza ha portato alla luce un vasto distretto di produzione di sigarette illegali a nord di Torino, nei comuni di Caselle Torinese e Venaria Reale. Le forze dell’ordine hanno sequestrato cinque fabbriche e due magazzini, svelando una rete di sfruttamento del lavoro che ha portato all’arresto di otto persone. Questi individui, accusati di riduzione in schiavitù e sfruttamento di lavoratori, erano di origine ucraina, romena e moldava, approfittando della vulnerabilità di altri connazionali dell’Europa dell’Est.

Le fabbriche mascherate

Le strutture utilizzate per la produzione di sigarette illegali erano abilmente camuffate. I capannoni presentavano vetri oscurati e utilizzavano luce artificiale per evitare di far registrare consumi elettrici sospetti. Inoltre, i generatori diesel venivano impiegati per alimentare i macchinari senza sollevare il sospetto delle autorità. Secondo quanto riportato dalla Procura di Torino nell’operazione denominata “Chain Smoking”, all’interno di questi impianti operavano macchinari all’avanguardia capaci di produrre migliaia di sigarette all’ora.

Le sigarette venivano poi stoccate in teche speciali prima di essere imballate. I pacchetti stessi erano contraffatti, riproducendo le grafiche dei marchi di tabacco più noti, il che ha reso la loro vendita sul mercato nero particolarmente insidiosa. Le fabbriche erano nascoste all’interno di zone industriali e registrate come aziende anonime, complicando il lavoro delle autorità nel cercare di individuare la loro vera natura.

I numeri dell’operazione

Nel corso dell’operazione, gli agenti hanno rinvenuto oltre 230 tonnellate di tabacco e circa 22 tonnellate di sigarette già pronte per la vendita. Le stime indicano che il totale di prodotti immessi sul mercato illegale si aggira intorno ai 35 milioni di pacchetti, corrispondenti a circa 700 tonnellate di prodotto. Queste cifre suggeriscono un giro d’affari notevole per gli organizzatori dell’operazione, con guadagni stimati in non meno di 175 milioni di euro. Inoltre, si stima che le accise sui tabacchi evase ammontino a circa 112 milioni di euro, accompagnate da un’evasione IVA di 28 milioni.

Sfruttamento e condizioni di lavoro disumane

Le condizioni di lavoro all’interno di queste fabbriche erano estremamente precarie e disumane. I lavoratori, spesso privi di documenti e in cerca di opportunità economiche, venivano costretti a lavorare in turni massacranti, senza alcuna tutela legale. Molti di loro erano rinchiusi all’interno dei capannoni, impediti di lasciare il luogo di lavoro se non per necessità estreme. Questo scenario di sfruttamento si inserisce in un contesto più ampio di tratta di esseri umani e lavoro forzato, che affligge molte comunità di immigrati in Italia.

Un fenomeno in crescita

Questa operazione non è un caso isolato. Solo un mese fa, era stata scoperta a Cassino una delle più grandi fabbriche illegali di sigarette in Italia. Il fenomeno del contrabbando di tabacco e della produzione di sigarette contraffatte sta assumendo proporzioni allarmanti, alimentato dalla domanda di prodotti a basso costo e dalla vulnerabilità dei lavoratori immigrati. Le autorità stanno intensificando gli sforzi per combattere questa piaga, ma la lotta contro il traffico di sigarette illegali e lo sfruttamento del lavoro è lunga e complessa.

La scoperta di questo distretto di sigarette illegali mette in luce le sfide che il governo italiano e le autorità locali devono affrontare nel mantenere la legalità e garantire la sicurezza dei cittadini. La produzione e il commercio di sigarette contraffatte non solo danneggiano l’economia legale, ma mettono anche a rischio la salute pubblica, poiché questi prodotti non seguono gli standard di qualità e sicurezza previsti dalla legge. Con la crescente complessità del fenomeno del contrabbando di tabacco, il futuro delle operazioni di contrasto rimane incerto. Le forze dell’ordine continueranno a monitorare il territorio, ma la cooperazione internazionale e l’implementazione di politiche più rigorose saranno fondamentali per affrontare questo problema in modo efficace.