Firenze, una delle città più belle e ricche di storia al mondo, è spesso meta di turisti e viaggiatori da ogni angolo del pianeta. Tuttavia, la bellezza e l’attrattiva della città non sono immuni da episodi poco piacevoli. Recentemente, una studentessa canadese è diventata l’ultima vittima di una truffa che sembra essersi consolidata come un vero e proprio schema ricorrente. Questo raggiro, descritto in dettaglio dal Corriere Fiorentino, mette in evidenza come le moderne tecnologie e le piattaforme di affitto online possano essere sfruttate per ingannare le persone.
La giovane, di vent’anni, è arrivata a Firenze con grandi aspettative e il desiderio di trovare un alloggio stabile fino a dicembre. Mentre cercava online, si è imbattuta in un annuncio su Facebook che prometteva un affitto interessante in una casa situata in via San Gallo. Dopo aver contattato il proprietario, la studentessa si è organizzata per un incontro di persona. Tuttavia, una volta arrivata sul posto, ha scoperto che la casa pubblicizzata non era più disponibile. La signora che la riceve le ha proposto un’altra soluzione, che inizialmente le sembrava adatta per le sue esigenze.
Dopo aver concordato un prezzo che le sembrava ragionevole, la ragazza decide di procedere con l’affitto. Durante il weekend, mentre si allontanava per visitare altre località, ha comunicato telefonicamente con la presunta proprietaria per organizzarsi meglio. Alla fine, hanno concordato di effettuare un bonifico di 1.500 euro come caparra, corrispondente a due mesi di affitto anticipato. Purtroppo, questa decisione si è rivelata disastrosa.
Al suo ritorno, la studentessa ha trovato la porta dell’appartamento chiusa. Ma non solo: la signora che le aveva affittato la casa era completamente sparita e il suo appartamento era occupato da turisti, che le hanno comunicato di aver prenotato tramite Airbnb. È in quel momento che la giovane ha realizzato di essere stata vittima di una truffa. La donna che le aveva affittato la casa non era la proprietaria, ma probabilmente un’altra affittuaria che aveva trovato l’appartamento su un portale online, per poi rivenderlo a sua volta.
Le difficoltà per la ragazza non si fermano qui. Nonostante le sue chiamate alla banca in Canada, il bonifico era già stato elaborato e i soldi difficilmente sarebbero stati recuperabili. Questa situazione mette in evidenza non solo la vulnerabilità delle persone in cerca di alloggio, ma anche la mancanza di controlli adeguati sui portali di affitto online. Le truffe come quella che ha colpito la studentessa canadese stanno diventando sempre più comuni, con truffatori che utilizzano annunci falsi per trarre profitto, lasciando le vittime senza casa e senza soldi.
Dopo aver sporto denuncia presso la Questura, la ragazza si accorge che la truffa non è un caso isolato. Nelle settimane successive, trova un nuovo annuncio online che, sebbene presentasse una casa diversa e un nome differente, riportava la stessa email già utilizzata in precedenza. Questo porta a ipotizzare che la truffatrice stia continuando la sua attività illecita, affittando case su Airbnb, per poi riproporle a malcapitati in cerca di alloggio. “Immagino che questa signora affitti un Airbnb, lo proponga in affitto e poi continui a fare lo stesso con altri”, osserva la ragazza. “Chissà quante persone avrà truffato in questo modo”.
Di fronte a tale situazione, la giovane decide di non lasciarsi abbattere. Pur essendo stata derubata del suo denaro, trova un’alternativa: passerà i restanti due mesi a Firenze come ragazza alla pari, accettando di vivere con una famiglia ospitante in cambio di vitto e alloggio. Questo le permetterà di risparmiare e di restare nella città che ama, nonostante l’esperienza negativa.
Il caso della studentessa canadese mette in luce un problema che va ben oltre la singola truffa. A Firenze e in molte altre città turistiche, i portali di affitto come Airbnb sono diventati un terreno fertile per i truffatori. La facilità di pubblicazione degli annunci, unita alla scarsa verifica delle identità degli affittuari, crea un contesto ideale per le frodi. Gli utenti, spesso ignari di questi rischi, si trovano a dover affrontare conseguenze economiche e psicologiche significative.
In questo contesto, è fondamentale che le autorità e le piattaforme di affitto online implementino misure più rigorose per garantire la sicurezza degli utenti. Ecco alcune azioni chiave che potrebbero essere adottate:
- Controlli più severi sulle identità dei fornitori di alloggio.
- Verifica della documentazione.
- Monitoraggio delle recensioni.
Solo così Firenze potrà continuare a essere una meta ambita per i viaggiatori, senza il timore di cadere in imbrogli.
