Orsini svela i tre punti chiave per un dialogo sulla manovra

Orsini svela i tre punti chiave per un dialogo sulla manovra

Orsini svela i tre punti chiave per un dialogo sulla manovra

Matteo Rigamonti

Ottobre 24, 2025

Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha recentemente espresso la sua opinione sul clima di confronto tra il governo italiano e il mondo imprenditoriale riguardo alla manovra economica in discussione. Secondo Orsini, il dialogo con l’esecutivo non ha mostrato cambiamenti significativi, e le preoccupazioni degli industriali rimangono elevate. In un contesto di difficoltà economica e incertezze globali, è fondamentale affrontare le questioni chiave che riguardano il futuro delle imprese italiane.

Orsini ha dichiarato: “Io credo che non ci sia stato un cambiamento nel clima generale riguardo alla manovra”. Questa affermazione riflette la frustrazione degli imprenditori, che sentono la necessità di esprimere le loro preoccupazioni in un momento cruciale per l’economia del paese. Ha sottolineato tre punti cruciali su cui è necessario concentrarsi.

tassazione sui dividendi

Il primo punto riguarda la tassazione sui dividendi. La proposta di aumentare le imposte sui dividendi è stata accolta con forte disappunto dagli imprenditori, che vedono in questa misura un ulteriore ostacolo alla già difficile situazione economica delle aziende. Orsini ha affermato: “La tassazione sui dividendi non può essere un modo per reperire risorse fiscali”. Gli imprenditori temono che questa misura possa disincentivare gli investimenti e penalizzare le aziende che faticano a riprendersi dalla crisi economica post-pandemia.

restrizioni sulle regole di compensazione

Il secondo punto critico evidenziato da Orsini riguarda le restrizioni sulle regole di compensazione dei crediti d’imposta. Queste regole consentono alle imprese di compensare i crediti fiscali con le imposte da versare, risultando essenziali per la liquidità delle aziende. Le limitazioni previste dalla manovra potrebbero compromettere la sostenibilità finanziaria di molte piccole e medie imprese (PMI), già impegnate a fronteggiare una serie di sfide economiche. Orsini ha esortato il governo a rivedere queste disposizioni per garantire un supporto concreto alle PMI, che rappresentano il cuore pulsante dell’economia italiana.

proroga del fondo di garanzia per le pmi

Infine, il terzo punto sollevato da Orsini è la mancanza di una proroga delle regole di funzionamento per il fondo di garanzia per le PMI. Questo fondo, fondamentale per sostenere l’accesso al credito delle piccole e medie imprese, ha svolto un ruolo vitale durante la pandemia. La sua scadenza senza una proroga potrebbe creare un vuoto di sostegno proprio nel momento in cui le PMI necessitano maggiormente di liquidità per affrontare le sfide economiche post-pandemia. Orsini ha esortato il governo a considerare seriamente l’importanza di mantenere attivo questo strumento di supporto.

Questi tre punti, secondo Orsini, non sono solo questioni fiscali o burocratiche, ma rappresentano il futuro delle aziende italiane e, di conseguenza, del paese stesso. La capacità delle imprese di investire, crescere e creare posti di lavoro è strettamente legata alla stabilità e alla prevedibilità delle politiche fiscali e di sostegno. È fondamentale che il governo ascolti le istanze degli industriali e lavori in sinergia per trovare soluzioni efficaci.

Il dialogo tra Confindustria e governo è cruciale in questo momento. Il contesto economico internazionale, caratterizzato da tensioni geopolitiche, inflazione crescente e incertezze legate alla pandemia, richiede una risposta coordinata e tempestiva. Orsini ha fatto appello affinché il governo prenda in considerazione le istanze degli imprenditori, sottolineando che le scelte politiche hanno un impatto diretto sulla vita delle imprese e dei lavoratori.

In sintesi, Orsini ha delineato un quadro chiaro delle sfide che il governo deve affrontare e ha invitato a un dialogo costruttivo. Le posizioni espresse dal presidente di Confindustria sono indicative della necessità di un approccio equilibrato e lungimirante, capace di coniugare le esigenze fiscali dello stato con quelle delle imprese, per garantire un futuro economico solido e sostenibile per l’Italia.