Il mondo del cinema e del cabaret italiano è in lutto per la scomparsa di Mauro Di Francesco, affettuosamente noto come “Maurino”. Deceduto a 74 anni il 5 ottobre 2023, la sua carriera è stata un viaggio straordinario che ha regalato risate e gioia a generazioni di spettatori. La sua versatilità lo ha reso un artista eclettico, capace di muoversi con disinvoltura tra teatro, televisione e cinema, lasciando un’impronta indelebile nel panorama dello spettacolo italiano.
Nato a Milano il 17 maggio 1951, Mauro era figlio di una sarta teatrale e di un direttore di palcoscenico con legami di amicizia con importanti figure del mondo dello spettacolo, come Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello. La sua carriera artistica iniziò precocemente; a soli cinque anni, fece il suo debutto accanto al famoso mago Zurlì, considerandosi il “più giovane allievo di Strehler”. Questo legame con il maestro del teatro italiano segnò profondamente la sua formazione artistica, affinando le sue capacità recitative fin dalla tenera età.
I primi passi nella carriera di Mauro
Nel 1968, a soli 17 anni, ottenne un ruolo significativo nel celebre sceneggiato “La Freccia Nera”, trasmesso dalla Rai, dove interpretava il giovane Robby. Questo lavoro rappresentò una svolta nella sua carriera, offrendogli visibilità e aprendo le porte a nuove opportunità nel mondo dello spettacolo. Negli anni ’70, Mauro si dedicò con passione al cabaret, formando un duo comico con Livia Cerini e unendosi al Gruppo Repellente, un collettivo innovativo fondato da Enzo Jannacci e Beppe Viola. Qui collaborò con talenti del calibro di Diego Abatantuono, Massimo Boldi e Giorgio Faletti, contribuendo a definire il panorama comico italiano dell’epoca.
Il successo negli anni ’80
Il vero apice della sua carriera arrivò negli anni ’80, quando il pubblico iniziò a conoscerlo come “Maurino”. La sua presenza nei film di successo dell’epoca, come “Sapore di mare” e “Abbronzatissimi”, lo consacrò come uno dei volti più amati del cinema comico italiano. In “Sapore di mare”, un cult della commedia, interpretò un ruolo che gli permise di mostrare la sua abilità nel mescolare comicità e sentimenti. Altri titoli significativi della sua filmografia includono:
- “Ferragosto OK”
- “I fichissimi”
- “Yesterday – Vacanze al mare”
Un’altra delle sue interpretazioni memorabili è stata nel film “Attila, flagello di Dio”, dove recitò al fianco di Diego Abatantuono. Il legame tra i due andò oltre il cinema, poiché rimasero amici anche dopo le riprese, collaborando in progetti teatrali e supportandosi a vicenda.
Un uomo di famiglia e un testimone di vita
Mauro Di Francesco non era solo un attore, ma anche un padre e un marito devoto. Ha avuto un figlio, Daniele, dalla sua relazione con l’attrice francese Pascale Reynaud, conosciuta durante le riprese di “Sapore d’amore”. Nel 1997, ha sposato Antonella Palma di Fratianni, con la quale ha condiviso la vita fino alla sua scomparsa.
Nonostante il successo, la vita di Mauro non è stata priva di sfide. Circa vent’anni fa, affrontò una grave crisi di salute che lo portò a un trapianto di fegato. In un’intervista al Giornale, raccontò la sua esperienza di dipendenza dall’alcol, iniziata a soli dieci anni e terminata a cinquantacinque. Le sue parole, ricche di esperienza e saggezza, rappresentano un appello per i giovani: “Lasciate perdere, l’alcol è peggio della droga. Non riducetevi come me; sono un miracolato dopo il trapianto di fegato.” Questo episodio lo ha spinto a diventare un testimonial per la donazione di organi, un impegno che ha portato avanti con determinazione.
La sua morte segna la fine di un’era per il cabaret e la commedia italiana, ma il suo spirito e il suo talento vivranno per sempre nei cuori di coloro che lo hanno amato e apprezzato. La sua carriera, costellata di successi e momenti indimenticabili, continuerà a ispirare le generazioni future di artisti e comici.
